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Minori, Falivene: dialogo con Ministero Giustizia

30 giugno 2023 - 17:54

(ACRA) - Continua il costruttivo dialogo tra la Garante per l’Infanzia e l'Adolescenza della Regione Abruzzo, Maria Concetta Falivene e il Ministero della Giustizia. Ieri a Roma, infatti, si è tenuto un incontro tra Falivene e Cristiana Rotunno, Magistrato presso il dicastero di Giustizia. "Un dialogo costante e in continua evoluzione - riferisce la Garante - instauratosi in occasione del recente convegno organizzato a Pescara sulla legalità al quale la Dott.ssa  Cristiana Rotunno ha partecipato in rappresentanza del Ministro, Carlo Nordio. Nel corso del confronto ho voluto evidenziare - precisa Falivene - quanto sulla prassi inerente la tutela dei minori e della famiglia, non vi possano essere poteri impliciti che vadano ad incidere su diritti originari, inviolabili e personalissimi, così come riconosciuti dal costituente all’art 2 . Il mio obiettivo è di porre chiarezza su quelli che sono i reali poteri e competenze - secondo i dettami del Legislatore - per le varie figure professionali interessate alla gestione, assistenza, cura e difesa dei nostri minori. Il diritto alle relazioni genitoriali e al rapporto familiare, così come stabilito dai principi e dal tessuto normativo, posso cedere esclusivamente quando emerge la necessità di salvaguardia della salute del minore, ex art 32 della Costituzione, e il medesimo rigore va osservato sulle dinamiche di collocamento del minore nelle strutture residenziali, poiché tale atto incide sul diritto alla libertà personale del minore stesso, ex art 13 della Costituzione. Ho espresso perplessità - prosegue Falivene - su molte dinamiche e su alcuni tratti della legge Cartabia ed invocato anche l'esigenza della certezza delle prove per poter incidere in maniera adeguata sulla responsabilità genitoriale. Certezza che non può emergere esclusivamente dai test psicologici - argomenta - che sono meramente indiziari, o da riferite circostanze familiari non supportate da prove inconfutabili, oppure da un’analisi asettica della personalità’ del genitore, senza l’ analisi richiesta dal legislatore,  ossia il rapporto tra genitore e figlio.  Dobbiamo abbattere la possibilità di errore  in ambito familiare! Non possiamo dimenticare, in tal senso, la teoria dei cosiddetti 'genitori frigorifero' che attribuiva, sino alla fine degli anni 70, gravi responsabilità in capo ai genitori identificati come anaffettivi e causa dell’autismo dei propri figli. E' necessaria una grande cautela nella comprensione delle dinamiche familiari, fatte salve ovviamente tutte quelle situazioni di violenza, accertata dalle autorità competenti, o di reale inadempimento dei doveri genitoriali. Incidere sulla sospensione o decadenza della responsabilità  genitoriale significa dover attivare  il segmento del procedimento penale, in cui vi è certezza della prova della responsabilità genitoriale. Voglio ringraziare la dottoressa Cristiana Rotunno – conclude Falivene - per l'attenzione dedicata e per l'apertura ad un dialogo che possa affrontare in modo capillare queste tematiche così complesse e delicate rispetto alle quali insiste il mio lavoro di esame dei punti di forza e debolezza della legge Cartabia, del tessuto normativo, del segmento amministrativo, clinico, contabile e dell'attuale prassi, e su cui relazionerò puntualmente al Ministero nell’ottica di una interlocuzione continua e fruttuosa”. (com/red)

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