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San Pio, Smargiassi su Cardiologia e Rianimazione

05 dicembre 2019 - 15:47

(ACRA) -"Una rondine non fa primavera, come un macchinario non fa un Ospedale. Se è vero che la Tac finalmente è arrivata al San Pio, e per questo sono molto soddisfatto visto che l'abbiamo chiesta a gran voce per anni, è altrettanto vero che gli altri reparti come Cardiologia e Rianimazione, persistono nello stato di abbandono in cui versavano già due anni fa". Ad affermarlo è il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Pietro Smargiassi che spiega: "E' questo, infatti, il tempo passato dall'ultimo report che ho eseguito e nella mia visita ispettiva di ieri ho tristemente constatato che nulla è cambiato. La Rianimazione, per esempio, è sotto organico, ci sono 16 unità di personale assegnate e solo 10 operative, ben sotto la necessità stimata per il corretto funzionamento del reparto che può garantire solo interventi in day surgery ed emergenza ma non può garantire l'ordinaria funzione della chirurgia e quindi le liste d'attesa si paralizzano. Alcuni medici hanno oltre 100 gg di ferie da fare e una stanchezza arretrata che va smaltita. Non si può che ringraziarli per la dedizione mostrata". "Cardiologia  - prosegue Smargiassi - ha gravi problemi strutturali, quel reparto è ricavato di fatto da un corridoio ed alcune porte di accesso ai sanitari sono impraticabili per una barella o sedia a rotelle poiché non conformi alla larghezza standard (sono larghe appena 60cm). In due anni non sono riusciti nemmeno a sollevare da terra i cavi elettrici, buttati sotto un tavolo con gravi rischi per gli operatori. Il frigo dove viene riposta l'Adrenalina, salvavita in caso di attacco cardiaco, è un frigo da cucina in cui ci sono anche cibi e bevande del personale. Persino la fase di osservazione post morte avviene in reparto tra pazienti "vivi" anziché in una camera dedicata. Camerette talmente piccole che diventa persino complicato movimentare un paziente, letti che già 10 anni fa era vecchi e da sostituire. Sui locali destinati alla camera mortuaria è meglio non disquisire. L'indecenza degli spazi, gli arredi e la totale insensibilità con la quale viene trattato il dolore dell'ultimo atto della nostra vita ha del volgare. Sui locali cucina vicino ad altri reparti mi sono già espresso e le foto di topi e scarafaggi valgono più di mille parole. Sono carenze che non possono essere cancellate con l'arrivo della Tac. Pertanto invito a non farsi accecare dal bianco bagliore della TAC e mi rivolgo soprattutto ad alcune associazioni o comitati che forse hanno più a cuore l'indirizzo politico che la reale risoluzione dei problemi del San Pio. Si deve continuare a pretendere attenzione per l'ospedale di Vasto, almeno fin quando carenze così evidenti non saranno colmate. Mi auguro che questi interventi risolutivi non debbano seguire lo stesso iter fatto di promesse non mantenute e continui rinvii per poi vedere un risultato dopo anni e anni di battaglie e lotte dei cittadini" conclude il consigliere regionale del Movimento 5 stelle. (com/red)