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Sospiri su tagli Tpl: "Il Piano va sospeso"

22 febbraio 2021 - 16:51

(ACRA) - “Quando la Regione Abruzzo ha autorizzato la riduzione del 10 per cento delle corse del trasporto pubblico locale su Pescara causa Covid-19, la stessa Regione non ha detto alla Tua di cancellare intere linee, come la 12 o la 38, privando gli utenti di un servizio pubblico, che semplicemente non può essere soppresso. È evidente che una razionalizzazione prevede un lavoro di studio a tavolino e di cesello con precisione artigiana, con la capacità di determinare un contenimento dei costi senza arrecare disagi. Da questa nuova consapevolezza acquisita, la Regione Abruzzo chiede formalmente alla Tua di sospendere il piano di tagli delle corse degli autobus, di riunire i propri tecnici e di rivedere quello stesso Piano, fermo restando che la Tua incasserà regolarmente i contributi di ristoro dello Stato, dunque oggi non c’è alcuna giustificazione valida per quell’immane disagio arrecato ai passeggeri dei bus del capoluogo adriatico, né la governance di Tua tenti di scaricare sulla Regione Abruzzo la responsabilità del proprio macroscopico errore”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri intervenendo, di nuovo, sulla vicenda dei tagli delle corse degli autobus su Pescara, 134 in meno a partire da oggi. “Più che il cesello, su Pescara la Tua ha usato la ghigliottina, decapitando letteralmente il servizio – ha ricordato il Presidente Sospiri – e non ha mai ricevuto indicazioni né autorizzazioni in tal senso. Tua ha bisogno di contrarre i costi, possiamo essere d’accordo, ma sicuramente non sarà Pescara a pagare il ritardo con cui il Governo nazionale sta compensando le perdite di fatturato dei servizi di Trasporto pubblico locale. I ristori alle aziende di Tpl, infatti, facevano parte integrante del quinto Decreto Ristori che non è stato approvato perché, nel frattempo, è sopraggiunta la crisi di Governo con la caduta del premier Conte, ma sono certo che la stessa emergenza sia una delle priorità del Governo Draghi. Non solo: attualmente Tua riceve contributi dallo Stato per circa 900 corse giornaliere del solo servizio urbano, di fatto ne sta espletando meno di 400, anzi 361 per la precisione, se ai tagli delle corse urbane aggiungiamo anche quelli delle linee extraurbane. Tradotto: se proprio l’Azienda Tua riteneva di dover stringere la cinghia, per contenere i costi avrebbe dovuto innanzitutto puntare sul recupero dell’evasione, operazione di cui non conosciamo modalità di svolgimento e risultati di obiettivo, quindi avrebbe potuto contrarre quel 10 per cento di quota di razionalizzazione autorizzata dalla Regione, intervenendo, magari, in maniera paritaria su tutte le linee e tagliando solo le corse effettivamente inutili. Che avrebbe significato anche sentire le organizzazioni sindacali e i lavoratori, quelli che realmente conoscono il territorio e le modalità di svolgimento del servizio, oltre che le relative difficoltà, lavoratori che oggi si sono ritrovati in ferie forzate, e che all’orizzonte vedono profilarsi la cassa integrazione. Ma ovviamente la Regione Abruzzo non lo permetterà – ha ribadito il Presidente Sospiri -. Né la Tua può imputare la sua sforbiciata radicale all’istituzione della ‘zona rossa’, un provvedimento scattato solo da una settimana e che, con molta probabilità, verrà revocato già tra sette giorni, dunque aver fatto tanto rumore per nulla aggrava ulteriormente l’illogicità della scelta operata. Ricordando, peraltro, che la ‘zona rossa’ non vieta comunque gli spostamenti dei cittadini per ragioni serie certificabili, ovvero ragioni di lavoro o di salute. E infatti pare assurdo che sia stata cancellata proprio una linea che è a servizio dell’Ospedale civile, o anche il servizio riservato ai pendolari che lavorano a L’Aquila o anche le corse che gli stessi lavoratori di Tua utilizzavano per raggiungere il proprio posto di lavoro, e che oggi dovranno sostituire con i mezzi privati. Quindi, il Piano di soppressione delle corse va immediatamente sospeso, ripristinando il servizio nella sua interezza, per poi studiare una nuova proposta di intervento, da sottoporre, a questo punto, nel dettaglio preventivamente all’attenzione della Regione prima della sua attuazione per valutarne efficacia e razionalità”. (com)

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