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Pd: la Provincia in ritardo sul Liceo Marconi

10 giugno 2021 - 15:18

(ACRA) - Si è svolta questa mattina una conferenza stampa davanti la sede del Liceo Statale G. Marconi di Pescara indetta dai consiglieri regionali Antonio Blasioli e Silvio Paolucci, con il gruppo consiliare PD al Comune di Pescara avente ad oggetto: “La disorganizzazione della Provincia di Pescara sulle soluzioni temporanee di dislocazione di studenti e personale in vista dei lavori di demolizione dell’edificio”. Presenti i consiglieri comunali Piero Giampietro – capogruppo del Pd e Stefania Catalano. "È da più di un anno - si legge in una nota - che si è a conoscenza che il liceo statale “Guglielmo Marconi” di Pescara andrà demolito per essere ricostruito. Il finanziamento MIUR da parte della Regione Abruzzo (2018 - giunta D’Alfonso) di 8 milioni 30 mila euro era stato stanziato per l’adeguamento strutturale del plesso, ma a seguito di accertamenti e indagini strutturali l’attuale Amministrazione provinciale ha ritenuto necessario abbattere e ricostruire l’intero edificio scolastico. Appare evidente che per far fronte alle nuove esigenze di intervento complessivo, gli 8 milioni di euro già stanziati saranno sufficienti per l’abbattimento dei tre edifici A, B, e C che attualmente ospitano le aule e gli uffici e della palestra, ma consentiranno solo la ricostruzione di due degli edifici, quello A e quello B. Vanno trovati altri 7 milioni per la ricostruzione della palazzina C e della palestra. In questa situazione pensare che già entro il prossimo anno scolastico possa essere ricostruita la prima parte della scuola è poco verosimile. Lascia ancora più interdetti la precarietà previsionale e organizzativa da parte della Provincia riguardo il dislocamento provvisorio dell’intera comunità scolastica alla ripresa dell’anno a settembre: oggi studenti, docenti e personale non sanno dove svolgeranno lezioni e presteranno servizio tra 2 mesi. Questa mattina i Consiglieri del PD sono qui, nell’ultimo giorno di scuola, per chiedere certezze per i ragazzi, i professori e il personale che compongono la comunità del Liceo Marconi, da sempre coesa e luogo di scambio, di incontro, di condivisione. L’attuale Provincia di Pescara ha chiesto al Liceo Marconi di predisporre il trasloco, ma nulla, ad oggi, è stato formalizzato all’Istituto da parte dell’Ente provinciale sull’effettiva pianificazione della delocalizzazione temporanea degli studenti e del personale docente e amministrativo in altre sedi provvisorie. Una situazione paradossale se solo si pensa che l’aggiudicazione dei lavori è del 30 dicembre 2020, e ancora prima, a ottobre, sono state avviate le procedure. Dal 30 dicembre 2020 la Provincia conosce materialmente il nome della ditta che si è aggiudicata l’appalto integrato e a distanza di mesi, non ha ancora individuato una soluzione. Ieri l’ennesimo rinvio. Gli esami si svolgeranno nella sede attuale, ma la situazione non cambia e nessuna risposta è arrivata sul luogo in cui saranno ospitati studenti e personale alla ripresa dell’anno scolastico a settembre. Va detto che, già dopo la didattica a distanza per i mesi della pandemia, una nota a mezzo pec, inviata dalla Provincia al Liceo il 21 aprile 2021, comunicava la disponibilità di 13 aule all’interno dell’Istituto Di Marzio e 8 aule presso il Liceo privato Maior, che avrebbero permesso le lezioni in presenza alle classi quinte, mentre si invitavano le altre a proseguire la DAD. La comunicazione, indirizzata anche al Presidente Marsilio e al Sindaco Masci, chiedeva a Regione e Comune “un aiuto, anche di tipo economico”. Concordiamo in questo. Ciascuno faccia la sua parte come sempre è stato fatto in passato. Cito l’esempio del Liceo Scientifico Da Vinci di Piazza Grue, nato dalla sinergia tra Regione Abruzzo, che con il Presidente D’Alfonso stanziò i fondi, e Provincia di Pescara e Comune, che realizzarono i lavori a Piazza Grue. Dal 21 aprile nessun passo in avanti. Vogliamo capire se è stato pubblicato un avviso per la ricerca di spazi e chiediamo che la scuola per 1400 studenti e 200 professori e personale, diventi una priorità da oggi. Si cerchi una sede dignitosa, che possa ospitare i tre licei del Marconi, il più possibile entro una destinazione unitaria. Non spezzatini, non ipotesi di DAD anche per il futuro. Nessuno pensi che questa scuola verrà giù e sarà ricostruita in un anno e pensare di sacrificare la vita scolastica degli studenti del Marconi, dopo questo anno terribile di pandemia, non è sopportabile. Vogliamo riportare un passaggio del Consiglio provinciale del 20 aprile 2021 in cui il Presidente Zaffiri invitava “i Consiglieri ad attivarsi, nei limiti delle competenze e possibilità – presso ulteriori soggetti, pubblici e privati, per il reperimento di locali idonei all’uso scolastico nelle more di ricostruzione del Marconi”. Il 20 aprile 2021, e cioè circa due mesi fa, la Provincia di Pescara era ancora a livello di invito ai Consiglieri provinciali, al di là del fatto che non ci sembra questo un modo rispettoso del problema scuola e dell’Istituzione Provincia e delle norme di legge. Fatto sta che la Provincia non ha avuto un’interlocuzione operativa diretta con il liceo Marconi supportata da comunicazioni ufficiali, non ha indicato un cronoprogramma, ha dato indicazioni operative verbali senza fornire informazioni su modalità e tempi. La prospettiva di cui “si parla”, è quella di dislocare i 3 indirizzi del Liceo (linguistico, scienze umane, scienze economiche e sociali) in tre edifici differenti, ma non ci sono né soluzioni certe, né documenti ufficiali a riguardo. Per ora, di certo, c’è solo un decreto del Presidente Zaffiri del 23 aprile 2021 che autorizza la concessione in uso di 13 aule scolastiche dell’Istituto Di Marzio al Liceo Marconi, spazi che però non sono ancora fruibili in concreto perché non sono stati cablati, allestiti e verificati per un loro utilizzo idoneo, pieno e in sicurezza. Qualsiasi soluzione temporanea di sedi per il prossimo anno scolastico che la Provincia adotterà, dovrà tenere presente il coinvolgimento dei 1400 studenti e delle 200 unità di personale tra docenti, amministrativi e collaboratori scolastici del Liceo Marconi, una comunità scolastica pari alla popolazione di un Comune di medie dimensioni, che necessita di 67 aule e laboratori, che, una volta individuate, andranno verificate e certificate in ordine alla loro idoneità e sicurezza strutturale, igienica e impiantistica, anche aggiornate alle disposizioni sulle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid.Una prospettiva di risoluzione difficile da garantire entro due mesi, in vista del nuovo anno scolastico che riprenderà a settembre. Inoltre, i lavori di abbattimento e realizzazione del nuovo polo scolastico in via Marino da Caramanico richiederanno tempi lunghi (2 anni almeno per il primo lotto funzionale) e dunque è necessario che la delocalizzazione temporanea del Liceo sia coerente e pienamente funzionale con le esigenze e le attività che svolgono studenti, docenti e personale amministrativo. Non vorremmo che la proposta di didattica a distanza in continuità dopo la pandemia, che già la Provincia aveva avanzato ad aprile nei confronti della scuola e poi fortunatamente superata dalla ripresa delle lezioni in presenza,  sia la soluzione che la Provincia prospetta dal prossimo settembre. Un Liceo senza sede, neppure provvisoria, è un’emergenza di servizio pubblico essenziale: chiediamo l’impegno sinergico di tutte le Istituzioni, Provincia, Regione e Comune di Pescara e ufficio scolastico provinciale, affinché attivino con estrema urgenza, un tavolo con i rappresentanti della scuola, con studenti, professori e personale amministrativo per effettuare una ricognizione degli spazi necessari e di quelli utilizzabili e per vagliare soluzioni concrete ed immediate che garantiscano aule adeguate, a norma e il più possibile concentrate in un unico plesso. Noi come forze di opposizione nei tre Enti faremo la nostra parte, per ausilio e controllo. Il capogruppo del Pd in consiglio comunale Piero Giampietro e la Consigliera Catalano hanno dichiarato che convocheranno una seconda Commissione Vigilanza e controllo, dopo quella già tenutasi l’8 marzo, per cercare la più ampia partecipazione e condivisione delle problematiche afferenti il futuro, anche prossimo, dell’Istituto Marconi". (com/red)

 

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