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Al Festival dannunziano Alice canta Battiato

10 settembre 2021 - 08:49

(ACRA) - Sarà una straordinaria Alice che canterà Battiato, l’amico di sempre oltre che scopritore del suo talento, la protagonista domani, venerdì 10 settembre, dell’ottava giornata della terza edizione del Festival dannunziano. Il Teatro d’Annunzio ospiterà, di nuovo, l’incanto della voce in un Concerto straordinario con il quale collegherà la figura del Vate a quella di uno dei massimi cantautori dello spazio e dell’anima del panorama italiano. “La giornata di oggi – ha commentato il Presidente del Consiglio regionale – vedrà di nuovo scendere in campo il Conservatorio, e poi ancora un approfondimento sulla figura di d’Annunzio, per poi dare spazio alla musica di qualità, con il terzo big della musica italiana che si è mobilitato per il Vate e per il recupero della pineta dannunziana dopo il devastante rogo dello scorso primo agosto, riserva alla quale è legata l’intera kermesse offrendo al pubblico la possibilità di effettuare una donazione liberare per partecipare al risanamento della Riserva”. L’ottava giornata di eventi partirà dunque alle ore 16.30, nella sede del Conservatorio ‘D’Annunzio’, in viale Bovio, con la presentazione di un volume del compositore Francesco Antonioni. Francesco Antonioni (Teramo, 13 ottobre 1971) è un compositore italiano, autore di musica sinfonica, cameristica, elettronica e di teatro musicale, la sua musica è stata commissionata ed eseguita dall'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Ensemble Modern, Birmingham Contemporary Music Group, MITO SettembreMusica, Biennale di Venezia (2001, 2010, 2016), Albany Symphony Orchestra. Dal 2009 le sue partiture sono edite da Casa Ricordi. Attivo nel campo della divulgazione musicale, dal 2001 lavora come conduttore radiofonico a Rai Radio 3 (Radio3-suite, Primo Movimento, Lezioni di Musica), e dal 2015 conduce trasmissioni musicali su Rai 5. Alle ore 19 il Festival si sposterà nella Sala Favetta del Museo delle Genti d’Abruzzo, in via delle Caserme, proprio di fronte alla Casa natale-Museo ‘d’Annunzio’, con la proiezione del documentario ‘Il Poeta che volle farsi re’ di e con Stefano Casertano. “L’impresa di Fiume è stato un atto di eroismo o un buffonesco, violento preambolo ai nazionalismi novecenteschi?”, riflette Stefano Casertano, autore di un documentario dal titolo kiplinghiano, “Il poeta che volle farsi re”. Da lui scritto, diretto e narrato, girato anche a Fiume, il film offre una ricostruzione storica ed emozionante dell’avventura dannunziana, e allo stesso tempo una dissacrante esplorazione politica della fascinazione per la figura del dittatore-poeta. Prodotto da Rean Mazzone e Stefano Casertano per Ila Palma Cinematografica, Istituto Luce Cinecittà e Daring House, con associata la Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, presenta incontri-intervista con personalità quali Giordano Bruno Guerri, Vittorio Sgarbi e Alessandro Marzo Magno, d’intellettuali quali Tea Perinčić e Ilaria Rocchi, così come rappresentanti di una nuova destra che vede nel poeta un “dittatore comodo”, superomista e non compromesso con il nazismo. Finita la Grande Guerra, le potenze vincitrici disegnano il destino di Fiume, nei secoli corpus separatum dell’ormai defunta Austria-Ungheria. L’Italia la reclama, ma gli Alleati s’oppongono, non vogliono assegnare la città nella quale comunque la maggioranza della popolazione è italiana. Su chiamata di alcuni reparti militari italiani, il poeta Gabriele d’Annunzio nel settembre del 1919 parte in macchina e la conquista. “È la prima volta nella storia – e probabilmente l’ultima – che un poeta crea uno stato per sé, con una piccola epopea alla stregua di un condottiero rinascimentale. Da qui nasce un’esperienza senza precedenti – ricorda la sinossi –, con la promulgazione di una costituzione liberale (parità dei sessi, salario minimo, pacifismo), fino all’accettazione aperta dell’omosessualità, e a vari spunti di dadaismo e avanguardismo artistico. Il film presenta una serie di documenti inediti sull’impresa, da foto mai pubblicate tratte dall’Archivio del Vittoriale, fino a video (anche sonori) frutto di un’attenta ricerca svolta in tutta Europa. Laurea in economia nel settore produttivo di Miramax, collaborazioni con società quali Fremantle, Ballandi Multimedia, Xamaram Media, Rai, Mediaset, fondatore della società di produzione “Daring House” con sede a Berlino, Stefano Casertano ha alle spalle una carriera importante. Come regista, ha firmato diversi documentari, tra cui “Gente di Amore e Rabbia” (2016, vincitore DocFeed Eindhoven come miglior documentario e Premio della Giuria presso il Rome Independent Film Festival), “There Was Once a Sea” (2015), “The Last Days of Tacheles” (2013, Premio Speciale della Giuria al Berlin International Film Festival), mentre ha prodotto i corti “La mafia non è più quella di una volta” di Franco Maresco (2019, come produttore associato; Premio speciale della Giuria alla Mostra del Cinema di Venezia), “La Ballata dei senzatetto” di Monica Manganelli, 2015, vincitore LA Short Fest e Nastro d’Argento).  A chiudere la serata, alle ore 21, al Teatro d’Annunzio, sarà il Concerto di Alice canta Battiato. Carla Bissi, in arte Alice, nasce a Forlì il 26 settembre 1954. Canta fin da piccolissima e, come ha svelato in passato, la prima volta risale a quando aveva 15 mesi in una chiesa nella sua città natale. All’età di otto anni inizia a studiare pianoforte e canto con la sua prima partecipazione al “V° Festival Internazionale dei Ragazzi” a Sanremo risale al 1965, dove si classifica al secondo posto. Poi fa il suo debutto nel mondo discografico nell’estate del 1971 vincendo il Festival “Voci Nuove di Castrocaro Terme con la canzone “Tanta voglia di lei” dei PoohNel febbraio 1972 partecipa di diritto al Festival di Sanremo con “Il mio cuore se ne va”, senza arrivare in finale. Nello stesso anno si aggiudica la “Gondola d’Argento” alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia con il brano “La festa mia”, scritto da Franco Califano e Maurizio Fabrizio. Poi pubblica un terzo 45 giri “Il giorno dopo/Vivere un po’, morire un po’”. Dopo una pausa di riflessione nel 1975  Giancarlo Lucariello, all’epoca noto produttore dei Pooh, le propone di ripartire cambiando nome: Carla Bissi diventa Alice Visconti e pubblica il suo primo album “La mia poca grande età”. Il 45 giri “Io voglio vivere” ottiene un discreto successo in Italia e viene anche registrato in lingua catalana. La sua carriera riprende a volare e così Alice pubblica il 45 giri “Piccola anima/Mondo a matita” e poi nel 1977 il successivo “Un’isola/Alberi”. Nel 1980, dopo l’incontro con Battiato, arriva la svolta della sua carriera con il cambio di casa discografica passando alla EMI. Inizia ad essere, non solo interprete, ma anche autrice e compositrice di tutti i brani. Nel marzo del 1980 nasce quindi “Capo Nord”, trainato dal singolo “Il vento caldo dell’estate” riscuotendo successo anche al Festivalbar. Nel 1981 Alice vince il festival di Sanremo con “Per Elisa” scritta con Battiato e Giusto Pio. Di lì allora il suo successo cresce, in particolare in Germania per poi espandersi in Austria, Svizzera, Belgio, Olanda. Nel settembre 1982 esce dunque “Azimut” prima della hit estiva “Messaggio”. Vanta anche una collaborazione con Eugenio Finardi con la canzone “Laura degli specchi”. Nel 1987 Alice pubblica “Elisir” con l’inedita “Nuvole” e la cover di “The fool on the hill” dei Beatles. Nel 1988 Alice pubblica un nuovo album “Mélodie passagère”, in cui interpreta splendide pagine di musica colta di Satie, Fauré e Ravel accompagnata soltanto al pianoforte dal maestro Michele Fedrigotti. Nel 1992 incide un ultimo album per la Emi dal titolo “Mezzogiorno sulle Alpi”: per la prima volta in questo disco canta la poesia di P.P.Pasolini con “La recessione”. Dopo due anni Alice torna alla musica classica con il progetto “Art et Décoration”. Nel 1995 partecipa al “Tributo ad Augusto Daolio” con una personale e suggestiva “L’auto corre lontano…,ma io corro da te”. Negli ultimi anni  ha partecipato a diversi disco come “Parole in primo piano”, in cui ha cantato con il brano “Eternità”. Nel 2015 partecipa allo spettacolo prodotto dalla Sugar di Caterina Caselli “La Dolce Vita: la Musica del Cinema Italiano” con due brani. Nel febbraio 2018 ha cantato  Almeno pensami” con Ron al Festival di Sanremo. Per assistere agli eventi del Festival dannunziano è necessario prenotarsi sulla piattaforma dannunzioweek.it ed è possibile fare una donazione liberare di fondi che saranno devoluti per il risanamento della pineta dannunziana dopo i roghi del primo agosto. Le donazioni possono essere effettuate con le seguenti modalità: Bonifico bancario sul conto corrente IBAN IT 68 T 05424 04297 000051050040 intestato a Consiglio regionale dell’Abruzzo; PagoPa la causale da indicare nel caso di bonifico bancario o PagoPa è la seguente: ‘Contributo per il recupero della pineta e dei luoghi dannunziani’; Versamento contanti presso il punto informativo della manifestazione sito in Piazza Unione – Pescara, tutti i giorni a partire da venerdì 3 settembre dalle ore 10 alle ore 19, e dalle 19 in poi sui luoghi degli spettacoli. Si ricorda che per accedere a tutti gli eventi della kermesse occorre avere con sé il Green pass. (com/red)