Omicidio Afragola, CPO: la prevezione deve diventare strutturale
29 maggio 2025 - 09:33
(ACRA) - La Commissione Pari Opportunità della Regione Abruzzo interviene sull’omicidio delle 14enne Martina Carbonaro, ad Afragola, con una nota che invita a riflettere e a porre in essere tutte le azioni necessarie per fermare questa drammatica tendenza: “Certi pensieri non si possono trattenere. Alcuni dolori collettivi esigono voce, parola, responsabilità. Il diciannovesimo femminicidio del 2025 ci lascia attoniti, sconvolti, ma soprattutto inchiodati alle nostre responsabilità. Martina aveva solo 14 anni. La sua vita è stata stroncata ad Afragola, in un contesto che riporta ancora una volta la violenza sulle donne al centro della nostra coscienza collettiva. Cosa ha di diverso questa morte? Ha il peso atroce dell’innocenza perduta troppo presto. Ha il volto di un’adolescente che avrebbe dovuto avere davanti a sé sogni, scuola, amiche, primi amori, esperienze. E invece, si è trovata vittima di una cultura che ancora troppo spesso confonde l’amore con il possesso, il legame con il controllo, il rifiuto con l’affronto. La violenza contro le donne non nasce dal nulla. Si nutre ogni giorno di modelli tossici, linguaggi distorti, silenzi e complicità inconsapevoli. Quando una ragazza così giovane diventa vittima di femminicidio, il campanello d’allarme deve suonare più forte che mai: sta fallendo la nostra capacità di proteggere, di educare, di intervenire.
Come Commissione Pari Opportunità, stiamo portando avanti con impegno il programma "On the Road", incontrando i territori, le comunità, le amministrazioni. Ma non basta. La prevenzione deve diventare strutturale. Serve entrare nelle scuole, parlare con i ragazzi e con le ragazze, ma anche con i genitori, con gli educatori, con gli insegnanti. Serve promuovere una cultura del rispetto, dell’affettività sana, della parità reale. Serve insegnare che i "no" si ascoltano, che la libertà dell’altro è inviolabile, che il sentimento non giustifica mai il controllo. La morte di Martina è una ferita per tutti. Possiamo e dobbiamo fare in modo che nessun’altra ragazza debba perdere la vita per mano di chi diceva di amarla. E la responsabilità di guarire questa società è collettiva”. (com/red)