Aral, Pd: Forti dubbi sull'effetto e sull'esigenza di un'ulteriore Agenzia
15 luglio 2025 - 18:20
(ACRA) - “Non abbiamo dato il via libera all’istituzione dell’Agenzia Regionale per il Lavoro perché ci sembra irrituale approvare una proposta di legge su cui è aperto e non ancora concluso il confronto con le parti sociali, chiesto a viva voce dai sindacati, concesso solo dopo una insistente richiesta da parte nostra ma che ha subito stop e ripartenze perché il Governo Regionale evidentemente non ha mai ritenuto fondamentale il confronto. La proposta di istituzione dell’Agenzia è rimasta ferma per tanto tempo e sarebbe stato utile utilizzare questi mesi per avviare un confronto peraltro auspicato dalla stessa assessora alle Attività produttive. A nostro avvisto durante le audizioni non sono mai emersi obiettivi e modalità chiari con i quali migliorare l'incrocio domanda ed offerta di lavoro nonostante le risorse di potenziamento messe a disposizione della Regione Abruzzo e neanche pienamente utilizzate”, così i consiglieri del Pd: Silvio Paolucci, Antonio Blasioli, Dino Pepe, Sandro Mariani, Antonio Di Marco e Pierpaolo Pietrucci. “Non si comprende la necessità di licenziare il testo prima che sia concluso il confronto con i sindacati - spiegano i consiglieri - . Riteniamo che la concertazione debba continuare che il progetto non possa essere approvato senza che sia terminata. Per quanto riguarda l’Agenzia, tanti sono i dubbi che abbiamo più volte sollevato sulla necessità di istituirla, essendoci già organismi operativi sul fronte che magari si potrebbero potenziare e che già si occupano per funzione di promuovere l’occupazione e la qualità del lavoro con una struttura più snella dedicata ai servizi per l’impiego. Proprio per queste motivazioni ci siamo riservati di intervenire sulla base di quello che verrà fuori dal confronto sindacale, pur apprezzando alcune aperture sul diritto di opzione del personale dei centri per l’impiego tra il passaggio in Aral e la direzione regionale lavoro. Restiamo quindi in attesa del confronto sindacale, rimarcando il nostro voto contrario espresso in Commissione al progetto di legge”. (com/red)