Assestamento di Bilancio, Patto per l'Abruzzo: confermati tagli a settori strategici
01 agosto 2025 - 12:48
(ACRA) - “Dopo quasi sette anni di governo della destra, la Regione Abruzzo si trova ancora una volta a fronteggiare una grave situazione di disservizi e di emergenza finanziaria. Nelle audizioni della I Commissione Bilancio sono stati confermati tutti i tagli su sanità e comparti strategici, che stanno mettendo in ginocchio il sistema Abruzzo. L’Ente regionale ormai naviga – meglio sarebbe dire naufraga - a vista e a farne le spese sono i cittadini e le cittadine abruzzesi. Ora serve un cambio di rotta sull’utilizzo delle risorse pubbliche per tornare sul binario di una corretta e proficua programmazione” a sostenerlo oggi in conferenza stampa i Consiglieri regionali del Patto per l'Abruzzo, la coalizione di opposizione composta da Pd, Abruzzo Insieme, M5S, AVS, Azione e Riformisti, con il Capogruppo Luciano D'Amico. "Il Sistema sanitario regionale – spiega Luciano D’Amico - presenta disavanzi di gestione in costante crescita: 68 milioni nel 2023; 113 milioni nel 2024 e una previsione di 128 milioni per il 2025. Il Ministero della Salute ha più volte evidenziato come l’Abruzzo sia l’unica Regione in piano di rientro a registrare, dal 2022, un peggioramento significativo e preoccupante nei conti della sanità. Dopo aver costantemente migliorato i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e risanato i conti nel periodo 2014-2018 con il governo di centro-sinistra, il Sistema sanitario regionale ha iniziato a peggiorare in modo rilevante e continuo a partire dal 2019, con la sola eccezione del 2021. I dati parlano chiaro:
- 2013: 152
- 2014: 163 ↑
- 2015: 182 ↑
- 2016: 189 ↑
- 2017: 202 ↑
- 2018: 209 ↑
- 2019: 204 ↓
- 2020: 194 ↓
- 2021: 215 ↑
- 2022: 184 ↓
- 2023: 182 ↓
Questa è la vera peculiarità del sistema sanitario abruzzese: con l’insediamento del governo di destra si è verificata una radicale inversione di tendenza, con disavanzi annuali crescenti e un peggioramento dei LEA. Per coprire questi disavanzi, la Regione ha aumentato la pressione fiscale: l’aliquota IRAP è al massimo consentito, e anche le aliquote IRPeF sono praticamente al limite. Il primo scaglione ha una residua capienza dello 0,06%, il secondo è quasi saturo, e il terzo è già al massimo. La situazione è così grave che si prospetta il ricorso alle cosiddette super-aliquote, con un ulteriore aumento della tassazione. La voragine nei conti della sanità ha comportato, oltre all’aumento delle tasse, anche un taglio di 157 milioni alla sanità pubblica. Tra le voci più rilevanti: 11 milioni in meno per le indennità accessorie del personale delle ASL, ovvero una decurtazione diretta nella busta paga di OSS, infermieri e amministrativi, e oltre 8 milioni in meno per i servizi di medicina generale, pediatri e 118. Ma i tagli non si fermano alla sanità. Colpiti anche altri settori strategici per un totale di 46 milioni di euro in tagli, tra cui ricordiamo, solo a titolo di esempio:
- Cultura: tagli per oltre 2,5 milioni
- Agricoltura: tagli per oltre 6 milioni
- Tutela dell’ambiente: tagli per oltre 1 milione
- Lavoro e formazione professionale: tagli per oltre 2,5 milioni
- Servizi istituzionali e generali di gestione (enti locali, comuni, ecc.): tagli per oltre 23 milioni
- Trasporti: tagli oltre 2 milioni, mentre aumentano i costi di biglietti e abbonamenti
- Istruzione, diritto allo studio e politiche giovanili: tagli per circa 4 milioni di euro
In questo contesto emergenziale, a oggi, la maggioranza di Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia, non ha presentato alcuna proposta concreta per un piano strategico di rientro dalla grave situazione di squilibrio economico-finanziario del sistema sanitario regionale. Si continua invece a procedere con annunci altisonanti, come i cosiddetti “Piani di rientro”, tanto enfatizzati quanto disattesi nella loro attuazione concreta. Il tanto decantato “Modello Abruzzo” mostra sempre più chiaramente tutte le sue miserie e le sue inconsistenze. A peggiorare ulteriormente la situazione, il governo regionale continua a fare affidamento su ipotetiche e future maggiori entrate: come dire giochiamo tutti a Monopoli, mentre i tagli sono reali e concreti nel qui e ora. Nel frattempo, si procede con assegnazioni di fondi nella più totale opacità, senza rendere noti i criteri, le esigenze o i risultati conseguiti. Un esempio emblematico riguarda i cosiddetti Grandi Eventi, finanziati generosamente con assegnazioni dirette, pensiamo per esempio alla Notte dei Serpenti, il Festival Dannunziano, estivo e invernale, Cartoon on the Bay, il Ritiro del Napoli Calcio. Per nessuno di questi eventi è stato prodotto un solo dato che dimostri la convenienza degli investimenti effettuati. Da ultimo, a peggiorare il quadro di assoluta mancanza di governo della Regione, continuano i finanziamenti della “mancia”, con riattribuzioni a nuove associazioni dando priorità alla cura del collegio elettorale del singolo consigliere regionale a discapito delle esigenze, sempre più urgenti e disattese, della Comunità regionale” conclude. (com/red)