Pepe e Cavallari su Cittadella della Cultura: traguardo atteso tra soddisfazione e precisazioni
27 novembre 2025 - 12:47

(ACRA) - "L’avvio dei lavori della Cittadella della Cultura, a Teramo, previsto per gennaio, non può che far piacere a tutta la comunità teramana, che vede finalmente avvicinarsi un traguardo ritenuto ormai prossimo già da troppo tempo. La soddisfazione del Magnifico Rettore è senza dubbio comprensibile e naturale. In occasione della presentazione dell’assegnazione dei lavori, era infatti inevitabile che il parterre desse risalto alle istituzioni coinvolte nel progetto. Ovvia, quindi, la presenza del Direttore Generale della ASL di Teramo, ex proprietaria del compendio di Porta Melatina, e ancor più quella del Presidente della Regione Abruzzo, ente titolare dell’intervento. Non sorprende nemmeno la presenza del centrodestra teramano in Regione, che oggi può rivendicare un’attenzione spesso mancata verso la nostra città. Va però ricordato che proprio con l’attuale governo regionale si è passati dai 35 milioni di euro stanziati dal centrosinistra nel 2016 ai soli 20 milioni oggi disponibili: 15 milioni in meno, sufficienti per un intervento significativo, ma comunque parziale. Fin qui nulla quaestio sulla “normalità” di un’iniziativa che sembra finalmente mettere fine a una vicenda che si trascina da anni: dal Masterplan di dalfonsiana memoria, passando per i definanziamenti legati alla pandemia, le querelle su colpe e ritardi e ben tre Rettori alla guida dell’ateneo. Resta il fatto che il recupero di uno spazio così grande nel cuore della città e la possibilità — da sempre condivisa — di riportare l’Università entro le mura urbane rappresentano un traguardo da festeggiare. Va inoltre riconosciuto come l’impegno del Magnifico, insieme alle sue capacità relazionali e decisionali, sia stato determinante nel superare una certa storica idiosincrasia del governo regionale verso le questioni teramane. Di certo, l’entusiasmo odierno del Presidente Marsilio appare distante dalle dichiarazioni più piccate della campagna elettorale, e ciò non può che far piacere. Tuttavia, pur comprendendo la necessità di dare il giusto risalto a chi oggi sostiene economicamente il progetto, occorre ricordare con chiarezza un dato: i fondi originariamente previsti ammontavano a quasi il doppio delle risorse attualmente disponibili, e quelli odierni compensano soltanto una parte della cifra revocata durante la pandemia. Una riduzione consistente, che incide inevitabilmente sulla portata e sui tempi complessivi del recupero dell’ex manicomio. Riteniamo dunque che sia soprattutto il raggiungimento di un traguardo tanto atteso, al termine di un percorso così lungo e accidentato, ad aver ispirato quello che è parso un eccesso di accondiscendenza verso gli illustri ospiti. Ospiti che, con la loro euforia, hanno cercato di far dimenticare di essere stati i protagonisti — e non sempre in positivo — delle traversie finanziarie dell’intero progetto. Forse lo stesso eccesso di riguardo ha influito sulle successive dichiarazioni del Magnifico sulla “nuova visione della Città”. Affermazioni che, pur potendo essere lette come uno slancio propositivo, rischiano di non riflettere appieno la realtà di una collaborazione da sempre solida tra Università e istituzioni del territorio — Comune in primis — specie in occasioni così politicamente “presidiate”. Così in una nota i consiglieri regionali Dino Pepe e Giovanni Cavallari. (com/red)