Sanità, Cavallari: "Tra propaganda e realtà, medici di medicina generale lasciati soli"
22 dicembre 2025 - 12:38

(ACRA) – “La sanità abruzzese continua a essere raccontata attraverso una narrazione parziale e autocelebrativa da parte delle figure apicali della Regione Abruzzo: il presidente Marco Marsilio, l’assessore alla Sanità Nicoletta Verì e i direttori generali delle Asl”, rileva il capogruppo di Abruzzo Insieme, Giovanni Cavallari. “Una narrazione fondata sull’autocertificazione dei risultati raggiunti, che si concentra su pochi reparti definiti ‘eccellenze’ e che evita sistematicamente un’analisi seria e complessiva dell’intero sistema sanitario regionale” spiega. “Dietro la celebrazione di singole realtà, infatti, manca il coraggio di affrontare lo stato reale della sanità pubblica, segnata da carenze croniche di personale, servizi territoriali in affanno, liste d’attesa sempre più lunghe e cittadini costretti a rinunciare alle cure o a rivolgersi fuori regione. In questo contesto appare particolarmente contraddittoria la scelta della Asl di Teramo di istituire una commissione per la valutazione dell’appropriatezza prescrittiva dei medici di medicina generale. Parliamo degli stessi professionisti ai quali, da un lato, si chiede di aumentare il numero degli assistiti per far fronte alla grave carenza di queste figure sul territorio e ai quali, allo stesso tempo, vengono ridotte le risorse economiche e tagliati gli stipendi, nonostante l’aumento del carico di lavoro. Medici che oggi vengono sottoposti a un ulteriore livello di controllo, presentato come elemento di efficienza e addirittura come motivo di vanto. Non bastava, evidentemente, il riferimento agli strumenti già esistenti in materia di appropriatezza prescrittiva, come il manuale Rao”. “Si è ritenuto necessario istituire una specifica commissione che, più che configurarsi come un gruppo di lavoro a supporto dei professionisti, rischia di assumere i contorni di una forma di censura dell’operato dei medici di medicina generale, anziché di un reale sostegno a un’attività quotidiana già estenuante e svolta in condizioni sempre più difficili. Si tratta di un controsenso evidente. I medici di medicina generale - evidenzia il capogruppo - rappresentano il primo presidio del Servizio sanitario nazionale e operano sulla base di una conoscenza approfondita e continuativa dei pazienti: storia clinica, terapie già intraprese, condizioni sociali e familiari, confronto costante nel tempo. Nessuna commissione potrà mai disporre dello stesso patrimonio informativo né sostituirsi a una valutazione clinica fondata su un rapporto fiduciario costruito negli anni. Dal punto di vista tecnico-sanitario, ridurre l’appropriatezza prescrittiva a una valutazione amministrativa ex post rischia di svuotare di significato l’autonomia professionale del medico e di trasformare problemi strutturali – carenza di personale, mancanza di servizi, organizzazione inefficiente – in responsabilità individuali. Ancora una volta, invece di intervenire sulle vere criticità del sistema sanitario regionale, si preferisce spostare l’attenzione sui professionisti, in particolare sui medici di medicina generale, che continuano a garantire l’assistenza nonostante condizioni di lavoro sempre più gravose”. “Una sanità pubblica credibile non si costruisce con comunicati trionfalistici, con l’esaltazione di poche eccellenze e con provvedimenti contraddittori. Serve un’analisi complessiva, onesta e responsabile dell’intero sistema sanitario abruzzese. Finché il Presidente Marsilio, l’assessore Verì e i direttori generali continueranno a limitarsi all’autocertificazione dei risultati, senza autocritica e senza interventi strutturali – conclude Cavallari - la distanza tra la propaganda e la realtà quotidiana vissuta da cittadini e operatori sanitari resterà inaccettabile”. (com/red)