Sanità teramana, gruppo Abruzzo Insieme: no allo smantellamento dei servizi
03 giugno 2025 - 11:19
(ACRA) – “Il reparto di Psichiatria è stato trasferito a Giulianova, l’UCCP spostato a Casalena: Teramo perde centralità e i cittadini pagano il prezzo delle scelte calate dall’alto. Le ultime decisioni assunte dalla ASL di Teramo – l’accorpamento di Psichiatria con relativo trasferimento a Giulianova e lo spostamento dell’UCCP dalla centralissima sede di circonvallazione Ragusa a Casalena – rappresentano un attacco diretto alla qualità, all’accessibilità e alla centralità dei servizi sanitari nel capoluogo e nelle aree interne della provincia” rilevano i consiglieri Vincenzo Menna e Giovanni Cavallari. “Privare Teramo del suo reparto di Psichiatria significa isolare ulteriormente una parte fragile e spesso invisibile della popolazione, costretta ora a spostamenti complessi, se non impossibili, per accedere a cure fondamentali. Ancora più incomprensibile è la decisione di chiudere un presidio strategico e facilmente raggiungibile come l’UCCP di Circonvallazione Ragusa, per trasferirlo in una sede periferica come Casalena, difficilmente accessibile soprattutto per anziani, disabili e cittadini privi di mezzi propri. Che l'UCCP presentasse criticità gestionali era noto da tempo – tanto che fu da me richiesto un intervento della Commissione di Vigilanza in Regione – ma proprio in quella sede il direttore generale Di Giosia e il direttore sanitario Brucchi riconobbero la necessità di una revisione generale e di una maggiore attenzione, sottolineando però l’importanza dei servizi erogati, sia in termini qualitativi che quantitativi. Oggi, inspiegabilmente, si sceglie la strada dello spostamento – sottolineano - che non risolve le criticità ma le aggrava, allontanando i servizi e rendendoli meno fruibili”. “A rendere il quadro ancora più grave è l’assoluta mancanza di condivisione con il Comitato Ristretto dei Sindaci. La presidentessa Cristina Di Pietro appare relegata a un ruolo puramente formale, senza alcuna possibilità di incidere realmente sulle scelte che riguardano il territorio e le sue comunità. È inaccettabile che decisioni così impattanti vengano assunte senza un confronto pubblico e senza il coinvolgimento degli amministratori locali. La gestione della sanità non può essere appannaggio di pochi dirigenti: serve trasparenza, partecipazione e, soprattutto, rispetto per le istituzioni democratiche e per i cittadini. Se poi – come si vocifera – queste scelte rispondono alla logica del contenimento della spesa sanitaria, è bene chiarire che a pagarne il prezzo saranno ancora una volta i cittadini, nonostante l’aumento dell’addizionale Irpef. E se questa è la strategia, allora ci si prepari a ulteriori tagli ai servizi essenziali, con un impatto devastante sul diritto alla salute, in particolare per le fasce più deboli. Non possiamo non sottolineare che proprio i dirigenti che oggi continuano a guidare la sanità abruzzese sono gli stessi che hanno contribuito a generare l’enorme disavanzo finanziario della nostra regione. Continuare su questa strada, illudendosi di ottenere risparmi attraverso il depotenziamento dei servizi, significa perseverare negli stessi errori, a discapito dei cittadini e della tenuta del sistema sanitario pubblico. Chiediamo con forza - concludono - che queste decisioni vengano immediatamente sospese e che si apra un confronto reale, trasparente e costruttivo con i territori. Teramo non può e non deve continuare a essere marginalizzata in nome di una logica aziendalista priva di visione e di attenzione per le reali esigenze della comunità”. (com/red)