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Blasioli: il commercio cittadino è l'anima di Pescara e merita ogni forma di attenzione

08 agosto 2025 - 15:25

(ACRA) - "L’approvazione della legge “Salva Casa” in Consiglio regionale, consente la trasformazione di opifici dismessi in media distribuzione, dando ancora un ulteriore colpo al commercio cittadino, in un’area, quella tra Pescara e Chieti che è tra le prime in Europa per numeri di insediamenti di media e grande distribuzione". Così in una nota il vicepresidente del Consiglio regionale, Antonio Blasioli. "In quella occasione - prosegue - il Pd regionale ha fortemente combattuto, anche grazie alla spinta delle associazioni di categoria come Confesercenti,  perché i dati sono dati allarmanti. Nel quinquennio 2019-2024 la Regione ha registrato la scomparsa di 3.092 imprese commerciali, pari a un calo dell'11,2%, un dato significativamente peggiore rispetto alla media nazionale (-10,1%). La flessione ha interessato particolarmente le donne imprenditrici (-13,05%) e gli imprenditori italiani (-11,3%), ma ha coinvolto anche quelli stranieri (-10,6%). Il 2024 ha rappresentato un anno particolarmente critico: si sono registrate soltanto 488 aperture di nuove imprese commerciali a fronte di ben 1.155 chiusure. Nella mediazione che scaturì dal nostro ostruzionismo alla legge, ottenemmo il voto unanime dell’assemblea legislativa alla norma per l’estensione del blocco alle nuove aperture dei grandi centri commerciali fino a tutto il 2030, poiché altrimenti la moratoria vigente sarebbe scaduta alla fine di quest’anno. Sapevamo che quest’articolo di legge avrebbe potuto incontrare i rilievi del Governo e infatti così è stato. Tuttavia, nella fase di interlocuzione nell’ambito della leale collaborazione tra Governo e Consiglio regionale, l’Ufficio legislativo è riuscito ad ottenere la non impugnazione della norma con riduzione della moratoria fino a tutto il 2026. Non era un risultato scontato ed è stato ottenuto grazie alla nostra tenacia sul punto ma anche grazie al lavoro degli uffici del Consiglio regionale, in particolare di Francesca Di Muro, Direttrice degli Affari della Presidenza e Legislativi, e Anna Caporale, dirigente del Servizio Legislativo, Qualità della Legislazione e Studi che hanno saputo difendere con competenza e determinazione l’articolo di legge di fronte alle obiezioni del Ministero del Made in Italy". "Otteniamo quindi un anno in più di blocco alle aperture della grande distribuzione - sottolinea Blasioli - che dovrà essere utilizzato dalla Giunta Marsilio per la predisposizione del Piano regionale di programmazione della rete distributiva del commercio. L’adozione di questo strumento programmatorio è un impegno preso col Governo, ma anche l’unico modo che oltre a mettere ordine al commercio regionale, può rendere possibile l’estensione della moratoria. Il Piano dovrà definire con precisione i criteri di pianificazione territoriale e urbanistica per il settore commerciale, indicando anche i criteri qualitativi per l’insediamento delle attività sul territorio regionale. Sarà inoltre essenziale la suddivisione dell’Abruzzo in ambiti territoriali, per una razionalizzazione e modernizzazione coerente della rete distributiva, con particolare attenzione alla valorizzazione dei centri storici e delle realtà demograficamente più piccole.  Alla luce dei dati riportati nonché delle ormai continue notizie, da ultime quelle riguardanti Corso Vittorio Emanuele a Pescara, sulle quotidiane chiusure di attività commerciali nelle città abruzzesi, la norma sul blocco può essere considerata importante. Una crisi, quella che riguarda il piccolo commercio, che sembra essere considerata inarrestabile, soprattutto perché non vengono messi in campo strumenti per fermarla. Sotto questo punto di vista, riteniamo che l’estensione del blocco della grande distribuzione possa comunque portare una boccata d’ossigeno, ma non sufficiente. La crisi del commercio cittadino dipende da fattori complessi: la concorrenza delle grandi piattaforme online, la tassazione diversa fra commercio elettronico e negozio fisico, la profonda crisi economica delle famiglie italiane che hanno dovuto tagliare le spese non indispensabili. Ma dipende anche da che tipo di priorità esso rivesta nell’agenda di un Comune, e a Pescara il commercio è uscito da ogni prospettiva dell’amministrazione comunale. Da anni il centrodestra non parla più della crisi del commercio: il flop della Notte dello shopping dimostra che ha perso anche il contatto con la realtà dei negozianti pescaresi e con le loro esigenze. Gli enti locali devono fare la loro parte e hanno un ruolo attivo che molti Comuni, a differenza di Pescara, esercitano: la situazione di Corso Vittorio Emanuele a Pescara è esemplificativa. In Comune nessuno sembra occuparsi di commercio, le iniziative sono programmate male e gestite peggio, la viabilità disastrosa del centro - ma non solo – così come la situazione dei parcheggi, sono un enorme disincentivo a scegliere Pescara per fare acquisti. Ormai i consumatori hanno assunto la consapevolezza che arrivare a Pescara è difficile e rischioso per le multe trappola. Dall’Amministrazione arrivano solo promesse, ma di fatti se ne vedono davvero pochi, e nel frattempo il commercio cittadino è sempre più in difficoltà. In questa situazione sottolineiamo che il numero ridotto dei parcheggi all’interno dell’area di risulta, sceso da 2318 a 1414, rimarrà tale per tanti anni ancora, a causa di un progetto di riqualificazione spezzettato e suddiviso in diversi lotti. Un sacrificio, quello dei parcheggi dell’area di risulta, che ha depotenziato la principale area di sosta della Città, e che rischia anche di diventare permanente se, come si legge nei documenti di programmazione, nei silos che saranno realizzati, dovranno trovare posto anche gli stalli previsti, per legge, a servizio esclusivo del personale della tanto discussa e indesiderata sede unica della Regione che, ricordiamo, sarà realizzata su aree inizialmente individuate come verde pubblico. Va aperta una grande vertenza sul commercio cittadino per l’importanza che a Pescara riveste questo settore - conclude il vicepresidente - ma anche per ciò che questo settore rappresenta per decoro, servizi e sicurezza della città. Il Partito Democratico è pronto a fare la sua parte purché questa vertenza diventi priorità e non uno spot a uso e consumo di qualche selfie o di qualche passerella, tra l’altro mal riuscita".

 

 

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