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Aree interne, Di Marco: "Sbagliato tagliare fuori 49 comuni. Serve una revisione urgente"

19 dicembre 2025 - 15:06

(ACRA) - “La proposta di revisione dei criteri per la classificazione dei comuni montani, così come impostata dal ministro Calderoli, è profondamente sbagliata e rischia di produrre danni irreversibili per l’Abruzzo e per l’intero sistema delle aree interne”,  il consigliere regionale Antonio Di Marco interviene sull’argomento che da giorni alimenta un confronto trasversale fra politica e istituzioni, lo fa anche come vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio e presidente dell’Associazione “I Borghi più belli d’Italia” in Abruzzo e Molise. “Tagliare fuori 49 comuni abruzzesi dalla qualifica di comuni montani sulla base di un criterio esclusivamente altimetrico – prosegue Di Marco – significa ignorare completamente la complessità territoriale, sociale ed economica di questi centri, molti dei quali vivono già condizioni di fragilità strutturale, isolamento e carenza di servizi. Questa impostazione non solo è miope, ma è ancora più grave perché non è accompagnata da alcuna misura compensativa in grado di sostenere i piccoli comuni, che perderebbero la qualifica di montani: né sul piano dei servizi, né su quello delle risorse, né su quello delle politiche di sviluppo. Non è un caso – sottolinea – che le Province di Teramo, Chieti e Pescara abbiano espresso un parere nettamente contrario. Le istituzioni territoriali conoscono bene le conseguenze concrete di queste scelte e lanciano un allarme che non può essere ignorato. I piccoli centri storici e i borghi non possono essere lasciati soli. Le aree interne, per resistere e proliferare, hanno bisogno di presìdi territoriali delle istituzioni, non di arretramenti dello Stato. Scuole, sanità, trasporti, uffici pubblici: senza questi presìdi non c’è alcuna possibilità di futuro. È ormai evidente – aggiunge – che l’idea di uno “spopolamento felice” non solo è irrealistica, ma è stata già smentita dai fatti. Lo stesso ministro Foti è stato costretto a fare marcia indietro e a modificare il Piano strategico nazionale per le aree interne. Continuare su questa strada significa condannare interi territori al declino definitivo, ingiustificatamente oltre che ingiustamente. Per questo – conclude Di Marco – serve una grande mobilitazione politica, ampia e trasversale, che superi gli schieramenti e dica con chiarezza che i piccoli comuni non devono morire. La revisione dei criteri sui comuni montani è necessaria e urgente: difendere le aree interne significa difendere l’identità, la coesione sociale e il futuro dell’Abruzzo. E il Governo regionale deve reclamarlo”. (com/red)

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