Scuola e aree interne, Di Marco: Senza una strategia si spopolano anche le classi
13 agosto 2025 - 11:55
(ACRA) - "I numeri parlano chiaro e non possono essere ignorati: dall’anno scolastico 2014/2015 all’attuale 2024/2025 l’Abruzzo ha perso oltre 20.000 studenti. È quanto emerge dai dati ufficiali ottenuti tramite accesso agli atti all’Ufficio scolastico regionale, dopo aver lanciato un allarme sullo spopolamento scolastico. Il calo è particolarmente drammatico nei piccoli comuni montani e collinari, dove interi plessi sono stati chiusi e dove molti studenti sono costretti a percorrere ogni giorno decine di chilometri per raggiungere la scuola. Questo significa meno classi, un’offerta formativa ridotta, comunità sempre più fragili. Per questo, il problema non è tanto scegliere fra settimana corta o settimana lunga: con la settimana corta, i ragazzi che vivono nei nostri paesi dell’entroterra possono impegnarsi in attività sportive, corsi di lingua, teatro, laboratori, oppure semplicemente stare in famiglia e rafforzare il legame con le proprie radici”. E' quanto afferma il consigliere regionale Antonio Di Marco, vicepresidente della Commissione Ambiente e componente del Comitato per la legislazione che si occupa anche di strategie per le aree interne. “Dai dati emerge chiaramente che il rischio verso cui si sta andando incontro è che la scuola diventi un mondo separato dal territorio – sottolinea Di Marco - . Nelle aree interne è un presidio insostituibile di restanza, di socialità e di rilancio. Dove la scuola chiude, inevitabilmente il paese si svuota, i servizi si riducono e le famiglie scelgono di andare altrove. Ecco perché serve una strategia regionale chiara e concreta per le aree interne, che metta insieme istruzione, mobilità, servizi, infrastrutture e opportunità per i giovani. Non bastano interventi spot: dobbiamo garantire continuità didattica, investire in progetti educativi innovativi, potenziare i trasporti scolastici, sostenere i docenti che scelgono di lavorare nei territori più isolati e fare della scuola un motore di sviluppo culturale ed economico. La sfida non riguarda solo l’istruzione, ma la sopravvivenza stessa delle nostre comunità. Difendere la scuola nei borghi - conclude Di Marco - significa difendere la nostra identità, il nostro patrimonio culturale e la possibilità di avere ancora un Abruzzo vivo e coeso.Se non agiamo ora, fra qualche anno non parleremo più di spopolamento scolastico, ma del vuoto irreversibile lasciato dalla perdita delle nostre comunità". (com/red)