Di Marco replica a D'Incecco: "Legambiente colloca Pescara sotto la media nazionale"
03 novembre 2025 - 08:53

(ACRA) – “La lingua batte dove il dente duole, e per il consigliere regionale D’Incecco quella classifica sull’Ecosistema Urbano di Legambiente, che restituisce la fotografia complessiva e impietosa sulla città di Pescara in particolare e sull’Abruzzo in generale proprio non va giù”, replica in una nota il vice presidente della commissione Territorio, Ambiente e Infrastrutture, Antonio Di Marco. “Peccato che sbagli il suo mirino – spiega - e anziché suonare la sveglia a se stesso e ai suoi alleati, che dal 2019 governano la città adriatica e la regione, se la prende con l’opposizione politica che pure ha semplicemente posto un quesito rimasto senza risposta: come fa la città di Pescara, bandiera blu da cinque anni, a precipitare al 71° posto nella classifica sull’Ecosistema Urbano di Legambiente? Ci ha provato il collega D’Incecco a difendere l’indifendibile dando la propria interpretazione dell’inchiesta di Legambiente, ma nella foga di sfornare numeri, cifre, date, al fine di dare solidità e concretezza al proprio intervento (quattro giorni dopo l’uscita dei dati di Legambiente, 3 giorni dopo il mio commento), ha fatto confusione, meritandosi delle puntualizzazioni”. “D’Incecco dice che ‘il capoluogo adriatico ha guadagnato dieci posizioni in dieci anni, passando dall’81° al 71° posto, e che quando si è insediata la giunta Masci, la città era al 72° posto’ – puntalizza Di Marco - il consigliere D’Incecco ha certificato che la sinistra ha governato bene Pescara. Dieci anni fa, nel 2015, il sindaco di Pescara era Marco Alessandrini, espressione del Pd, che aveva ereditato l’amministrazione dal sindaco Luigi Albore Mascia-espressione del centrodestra-Pdl-Forza Italia, e D’Incecco faceva parte di quella maggioranza in Consiglio comunale. Alessandrini ha amministrato Pescara dal 2014 al 2019 e – aggiunge - seguendo il ragionamento dincecchiano, ha permesso alla città di risalire la china, portandola dal profondo 81° posto sino al 72° posto, guadagnando 9 posizioni. Il sindaco Carlo Masci si è insediato nel 2019 e, secondo i calcoli di D’Incecco, in cinque anni di governo è riuscito a far guadagnare a Pescara una sola posizione, dalla 72a alla 71a. Fossi in D’Incecco avrei sottaciuto questo dato di cui non c’eravamo accorti, e soprattutto non me ne vanterei, perché più che una lode è un atto d’accusa nei confronti della giunta Masci che dopo i suoi primi 60 mesi di governo e i milioni di euro riversati dalla Regione Abruzzo sulla sola città di Pescara, non è riuscita a migliorare la qualità della vita del territorio”. Inoltre, prosegue il vice presidente “il consigliere D’Incecco si pavoneggia sbandierando ‘il programma di investimenti senza precedenti dell’Aca, che prevede solo su Pescara interventi per 15milioni di euro, fondi PNRR, per digitalizzare e ammodernare la rete idrica’: anche in questo caso io non riterrei un vanto far sapere ai cittadini che, dopo aver speso 15milioni di euro dei contribuenti, comunque l’acqua potabile continua a disperdersi nel sottosuolo grazie alla rete colabrodo anziché arrivare nelle case. Tanto che Aca continua anche in autunno, inverno e primavera, non solo d’estate, a razionare l’erogazione dell’acqua dai rubinetti domestici, tutti i giorni. E infatti Legambiente ha certificato che a Pescara c’è una dispersione idrica elevata nella rete di distribuzione e una rete idrica inefficiente. Il consigliere D’Incecco ha messo la ciliegina sulla torta, facendoci sapere che tutto questo permane a fronte di una spesa di 15milioni di euro”. “Terzo capitolo – sottolinea Di Marco - quello della raccolta differenziata: Legambiente ha sancito che Pescara si trova sotto la media nazionale sulla raccolta differenziata, ferma al 51,9%. Il consigliere D’Incecco, senza in realtà fornire alcuna prova documentale, ma probabilmente fondando la sua convinzione su una telefonata veloce fatta negli uffici apicali di Ambiente Spa, ha sostenuto che il dato è arrivato al 57%, almeno 6 punti percentuali in più. Se così fosse mi aspetto un colpo di reni da parte del sindaco Masci, una denuncia formale nei confronti di Legambiente, o quantomeno una smentita o un confronto pubblico, al quale, magari, inviteremo anche le decine e decine di cittadini che ogni giorno denunciano discariche abusive e disservizi”. Quindi “la Bandiera Blu: ancora una volta il consigliere D’Incecco fa autogol e certifica il buon lavoro della giunta regionale D’Alfonso perché se oggi il mare di Pescara è pulito e ha meritato la Bandiera Blu, è grazie agli investimenti programmati, finanziati, avviati e tuttora in corso di realizzazione sul parco depurativo di Pescara, con la costruzione di sette vasche di prima pioggia posizionate a ridosso di altrettante stazioni di sollevamento, per una capienza di 30.560 metri cubi, oltre all’ottava vasca nell’area della Madonnina. Parliamo di un progetto datato 2018, quando a Pescara c’era ancora il sindaco Alessandrini, in Regione il Presidente D’Alfonso, e all’Ersi l’architetto Tommaso Di Biase, opere finanziate con fondi FSC, fine lavori prevista per gennaio-marzo 2026, semmai il centrodestra riuscirà almeno a rispettare una scadenza nel proprio arco di governo. Infine, sostiene il collega D’Incecco che io parli del traguardo raggiunto da Pescara ‘con fastidio’: sbaglia, anche io e la mia famiglia trascorriamo l’estate sulla spiaggia di Pescara. Il problema, però, è che Pescara oggi ha solo la Bandiera Blu, che non fotografa la buona qualità della vita di tutta la città, perché la Foundation for Environmental Education (FEE)’, ossia la Fondazione per l’Educazione Ambientale ha come mission solo la valutazione del mare e non di tutto il territorio. Dunque, Bandiera Blu ci dice che il mare è pulito, che ci sono i bagnini sulla spiaggia e che i balneari fanno la raccolta differenziata dei rifiuti. Legambiente ci dice che l’intera città di Pescara arranca e scende nella classifica”. “Difficile commentare l’autocelebrazione turistica del consigliere D’Incecco che parla di un Welcome Center, per accogliere visitatori e cittadini, e non sa che è sempre chiuso, e che pensa basti una App per arrivare frotte di turisti. La realtà è molto diversa - conclude Di Marco - e il vero problema è che a Pescara e in Abruzzo le risorse investite per una presunta promozione turistica si spendono male. Apprezzabile che il consigliere D’Incecco non si sia avventurato nel contraddire i dati di Legambiente sui problemi irrisolti del traffico, dell’inquinamento, delle infrastrutture urbane inefficienti, della gestione urbana, indice evidente che li condivide”. (com/red)