Gioia e bellezza. San Francesco e d'Annunzio. Presentato all'Emiciclo il libro di Cappello
11 dicembre 2025 - 12:36

(ACRA) - L'Aquila - Il libro, “Il Santo e il Poeta. Mito e rito di Francesco in Gabriele d’Annunzio”, è stato presentato, nel pomeriggio di ieri, nella Sala della Vetrata di Palazzo dell’Emiciclo all’Aquila, alla presenza di intellettuali, studiosi, religiosi, autorità e dell’editore Mario Ianieri, in un dialogo tra l’autore Angelo Piero Cappello e il poeta Davide Rondoni, già presidente del Comitato nazionale per la celebrazione dell’ottavo centenario della morte di San Francesco d’Assisi (1226-2026). Un evento organizzato dalla Biblioteca del Consiglio regionale dell’Abruzzo “Giuseppe Bolino” e promosso dalla Presidenza del Consiglio, con il presidente Lorenzo Sospiri che ha accolto “due figure intellettualmente di prestigio come Cappello e Rondoni”, come le ha definite e parlando del libro lo ha descritto come, “misterioso, giocato sull’antitesi di due personaggi e che narra la profonda influenza che San Francesco ebbe su D’Annunzio”. Saluti istituzionali portati anche dall’assessore regionale all’Istruzione e alla Cultura, Roberto Santangelo. “D’Annunzio aveva capito che l’uomo che cerca la gioia non può non fare i conti con San Francesco e con la bellezza per la vita”, così, Davide Rondoni, ha individuato il filo che lega due figure così diverse e apparentemente opposte. “E questo scegliere San Francesco” ha aggiunto “è stato un atto di grande intelligenza”, ricordando come altri intellettuali come Pier Paolo Pasolini, Gregory Corso della beat generation o Guido Gozzano abbiano ricercato “in San Francesco e nella città di Assisi, la bellezza dell’essere che D’Annunzio insegue e riscopre perché quando incontri un Santo - ha aggiunto - ti ricordi della tua bellezza”. Il volume mostra come motivi, simboli e suggestioni francescane attraversino l’immaginario dannunziano, trasformando il mito letterario in rito esistenziale e vuole essere spunto di ricerca su una delle figure più importanti e centrali della letteratura italiana del Novecento. “D’Annunzio affronta Gesù e San Francesco per tutta la vita, muovendosi tra il mito letterario e il rito allestitivo al Vittoriale in un senso tragico dell’esistenza” ha quindi spiegato l’autore Cappello, e infatti d’Annunzio decise di trasporre in pietre vive il racconto di sé costruendo, con l’aiuto dell’architetto Giancarlo Maroni, quello speciale e straordinario fondale scenografico che fu l’ultima sua monumentale dimora, Il Vittoriale degli Italiani, che prese corpo con l’adozione di elementi scenografici, tra cui ninnoli, quadri, sculture, arredi, ornamenti, motti, oggettistica ecc. di vita francescana, traducendo così i temi sacri in iconografie rituali quotidiane vissute e ostentate nella continua ricerca dell’assoluto e dell’infinito, “ho cercato di mettere insieme l’ansia di infinito che il poeta rincorre per tutta la vita ricercando l’estasi e l’ispirazione letteraria - ha concluso l’autore - anche nella clausura del convento Michetti di Francavilla al mare”. Il volume vuole essere un percorso di approfondimento e ricerca e in tal senso il saggio critico di Pietro Gibellini, "La sera francescana. Lettura de ‘La sera fiesolana’", contenuto nel volume, apre la strada maestra. Il libro è arricchito da un corredo fotografico in un viaggio tra luoghi, simboli e visioni: dove il Santo e il Poeta si incontrano nella liturgia della parola e della celebrazione della bellezza. Un profondo senso di religiosità popolare che unisce ancora oggi l’Abruzzo e l’Umbria, con la donazione dell’olio santo alla città di Assisi e l’avvio di un lungo percorso di dialogo tra le identità dei due territori. Tra il pubblico erano presenti: la consigliera regionale, Carla Mannetti; il rettore della Basilica di San Bernardino, Daniele Di Sipio; la presidente dell'Ordine dei Giornalisti d'Abruzzo, Marina Marinucci; il direttore dell'Accademia Belle Arti L'Aquila, Rinaldo Tordera. (red)