Penne, Casa della Comunità e COT, Blasioli: Tempi PNRR impossibili da rispettare
17 dicembre 2025 - 16:47

(ACRA) - "Dopo le tappe di Montesilvano e Pescara, il nostro viaggio nei cosiddetti “cantieri immaginari” della sanità abruzzese ferma a Penne, dove in via Caselli, nella struttura che ospitava la Guardia Medica e l’Utap, è prevista la realizzazione della Casa della Comunità e della Centrale Operativa Territoriale. In questo caso non ci sono, quindi, nuovi edifici da erigere, perché verrà ristrutturata e adeguata sismicamente la struttura già esistente. E però la situazione non si discosta granché da quanto emerso nei siti di via Inghilterra a Montesilvano e via 8 marzo a Pescara, in quanto, anche qui in via Caselli, l’attuazione del PNRR Missione Salute deve fare i conti con ritardi accumulati, progettazioni incomplete e continue correzioni in corsa che rischiano di compromettere seriamente il rispetto delle scadenze europee. Infatti, il progetto esecutivo è stato approvato dalla Asl di Pescara solo nel maggio 2025, con Delibera n. 671, a distanza cioè di quasi due anni dall’affidamento dell’appalto integrato per progettazione e lavori operato da Areacom e affidato al consorzio Pangea per un importo di 1.260.339,61 euro. E i lavori, almeno stando al cartello affisso all’esterno, sono incominciati ancora più tardi, lo scorso 25 settembre, e stanno procedendo a rilento – da settimane non si vedono operai al lavoro. La delibera in oggetto certifica, inoltre, come il progetto posto a base dell’appalto fosse incompleto, pregiudicando la piena funzionalità della struttura. La Asl di Pescara ha dovuto approvare una modifica contrattuale ai sensi dell’articolo 106 del Codice degli Appalti per reinserire lavorazioni inizialmente escluse per mancanza di copertura finanziaria, ma si trattava anche qui, come a Montesilvano, di opere indispensabili per il funzionamento della Casa della Comunità. Nella relazione allegata si legge di «lavorazioni impiantistiche incluse nel progetto ma non ammesse a gara in quanto prive di finanziamento», tra cui l’impianto idrico-sanitario e di acqua calda sanitaria, l’impianto di climatizzazione e ventilazione, l’impianto elettrico e speciale e l’impianto di rilevazione incendi, per un importo complessivo, stando ai conti effettuati dal tecnico incaricato dalla Asl, di circa 720.000 euro. Ancora una volta, dunque, è stato messo a gara un progetto non autosufficiente, rinviando il completamento dell’opera a una fase successiva. Conti alla mano, come stimato inizialmente nel progetto di fattibilità, sommando l’importo dell’appalto e il costo delle opere escluse dalla gara, si arriva a circa 2 milioni di euro. Tuttavia, come emerge dalla delibera di approvazione del progetto esecutivo, siccome la Asl non è riuscita a rintracciare tutti i fondi necessari, bensì solo 400.000 euro, attraverso economie di gara e il Fondo per l’avvio di opere indifferibili del Mef, il quadro economico complessivo prevede un costo di circa 1,650 milioni di euro. In questo caso dunque, diversamente da quanto accaduto per le opere previste a Montesilvano e Pescara, la Asl non ha in mente di utilizzare mutui o risorse proprie per coprire i circa 350.000 euro residui destinati alla sostituzione di infissi esterni, corpi illuminanti, gruppo elettrogeno e componenti dell’impianto idrico-sanitario. Resta a questo punto da capire se il progetto possa dirsi effettivamente completo senza questi interventi. Quel che è certo è che, alla luce di quanto emerso in precedenza per Montesilvano e Pescara, la formula utilizzata non rappresenta un caso isolato. Bisogna semmai parlare di un modus operandi collaudato, una modalità di programmazione che procede per stralci e aggiustamenti progressivi, e che la Regione Abruzzo, attraverso la Giunta Marsilio, non ha mai ricondotto a un quadro di maggiore coerenza e certezza malgrado le ripetute criticità emerse su più interventi. A rendere il quadro ancora più grave, oltre a destare preoccupazione dal punto di vista sanitario, è la recentissima determinazione dirigenziale n. 4172 del 2 dicembre 2025, con cui la Asl di Pescara ha disposto l’affidamento diretto dei “lavori di bonifica di amianto rinvenuto nei locali del presidio sanitario di Penne sito in via A. Caselli 54”. Un ulteriore intervento, dal valore di circa 60 mila euro e imputato al bilancio 2026 dell’azienda sanitaria, che introduce nuovi elementi di incertezza sul rispetto delle tempistiche e solleva interrogativi sulla completezza delle verifiche preliminari effettuate prima dell’avvio dell’iter progettuale. Come è possibile, infatti, che nessuno si sia accorto, in fase di redazione di tutti gli stati progettuali, che ci fosse dell’amianto nella struttura? Di fatto, sommando le opere escluse dal progetto per carenza di fondi e i 60.000 euro finanziati dalla Asl per la bonifica per il 2026, arriviamo ad oltre 400.000 euro di lavori extra di cui 340.000 non coperti. Possibile che la Asl, che pure in via Caselli faceva attività sanitaria, non fosse a conoscenza di un problema così grave? Oppure è stato tenuto nascosto in fase progettuale per la mancanza di fondi? La tappa di Penne ha confermato un quadro ricorrente: appalti affidati da tempo, progetti approvati con grave ritardo, opere essenziali escluse e poi reinserite, in questo caso neanche completamente, tramite varianti; criticità tecniche che emergono in fase avanzata e un cronoprogramma che appare sempre più incompatibile con i termini imposti dal PNRR. Siamo giunti ormai a dicembre, i fondi devono essere spesi da qui a pochi mesi e l’opera completata entro marzo 2026, ma sul territorio i cantieri stentano a partire, alimentando il rischio concreto di perdere risorse fondamentali per la sanità territoriale già compromessa dal forte disavanzo della sanità abruzzese. Per queste ragioni continuiamo a chiedere alla Giunta Marsilio di assumersi fino in fondo la responsabilità politica del governo della sanità regionale, intervenendo per correggere una gestione che, come dimostrano i casi di Montesilvano, Pescara e ora Penne, non può più essere derubricata a singoli episodi isolati, ma rappresenta un problema strutturale che rischia di produrre danni rilevanti ai cittadini e all’intero sistema sanitario abruzzese. Chiediamo infine che a Penne, trattandosi non di una costruzione ex novo come nei casi di Montesilvano e Pescara bensì soltanto di una riqualificazione, si compia ogni sforzo per completare i lavori entro i termini previsti così da non privare l’area vestina di questa importante opportunità". E' quanto si legge in una nota del vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Blasioli. (com/red)