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Pietrucci su Cura Italia e Covid Hospital Pescara

21 aprile 2020 - 15:15

(ACRA) – Di seguito la nota del consigliere Pierpaolo Pietrucci su Decreto Cura Italia e Covid Hospital di Pescara: "Confidando nel suo rigore istituzionale, sono certo che il richiamo alla correttezza delle dichiarazioni - per evitare strumentalizzazioni inutili e dannose in questa difficilissima situazione - il Presidente Marsilio lo rivolga innanzitutto a se stesso. Quindi a proposito dei rapporti con le strutture sanitarie private è bene ribadire le cose come stanno. Il Decreto Legge 18/2020 "Cura Italia" non stanzia soldi vincolati a favore dei privati. Infatti:
L'art. 3, comma 1 del DL 18/2020 consente alle Regioni, [....] "di stipulare contratti per l'acquisto di ulteriori prestazioni sanitarie, in deroga al limite di spesa di cui all'articolo 45, comma 1-ter, del decreto legge 26 ottobre 2019, n. 124, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 dicembre 2019, n. 17 [....] al fine di incrementare la dotazione dei posti letto in terapia intensiva e nelle unità operative di pneumologia e di malattie infettive, isolati e allestiti con la dotazione necessaria per il supporto ventilatorio." Al successivo comma 3, l'art. 3 recita: "Al fine di fronteggiare l'eccezionale carenza di personale medico e delle professioni sanitarie, in conseguenza dell'emergenza dovuta alla diffusione del COVID-19, in quanto ricoverato o in stato contumaciale a causa dell'infezione da COVID-19, le strutture private, accreditate e non, su richiesta delle regioni o delle province autonome di Trento e Bolzano o delle aziende sanitarie, mettono a disposizione il personale sanitario in servizio nonché i locali e le apparecchiature presenti nelle suddette strutture. Le attività rese dalle strutture private di cui al presente comma sono indennizzate ai sensi dell'art. 6, comma 4. "L'art. 6 (Requisizioni in uso o in proprietà) prevede un indennizzo in caso di requisizione. M stiamo parlando di una requisizione: cioè l'imprenditore viene privato della struttura, delle attrezzature e del personale che vengono gestite direttamente dalla pubblica amministrazione e per questo chiaramente e giustamente deve essere indennizzato. Tutte le misure previste dal D.L. n. 18/2020 servono a fronteggiare l'emergenza sanitaria del malato COVID-19, senza che le Regioni possano attingere agli stanziamenti previsti per acquistare prestazioni sanitarie da privati per ragioni che esulino dalla necessità prevista dalla legge e già richiamate. Disciplina semplice e lineare, che fa ben capire come l'Ordinanza del Presidente della Giunta n. 28 dell'8 aprile 2020 (e l'allegato accordo tipo) utilizzi uno schema di legge per realizzare finalità che esulano dalla ratio legis, che – ripetiamo – ha la finalità di realizzare un potenziamento delle reti di assistenza territoriale per la cura del malato Coivid-19 in fase acuta. Il provvedimento della Regione Abruzzo si discosta dalla finalità del DL, garantendo invece la soddisfazione di interessi privatistici. Inoltre lo stanziamento previsto dalla tabella allegata all'art. 3 del DL 18/2020 (di cui parla Marsilio) che per l'Abruzzo ammonta a 3.507.387 €, riguarda solo ed esclusivamente l'incremento dei posti letto in terapia intensiva e nelle unità di pneumologia e di malattie infettive, isolati e allestiti con la dotazione per il supporto ventilatorio. Niente che possa ricondursi all'ordinanza 28/2020 del Presidente della Regione. Infine, una ulteriore, necessaria considerazione sull'Ospedale Covid di Pescara. Non siamo animati da pregiudizio, ma dalla ricerca di pratiche di buon senso, serietà amministrativa, valutazioni scientifiche, da una strategia che possa programmare il presente e il futuro. E' ormai noto che la più efficace azione contro il Coronavirus sia la medicina territoriale, cioè la capacità di monitorare l'epidemia, di individuare tempestivamente i contagi in modo da isolarli e curarli prima della fase acuta che poi, allo stadio più grave, richiede il ricovero in terapia intensiva. Investire 11 milioni di euro per una struttura che sarà pronta fra 90 giorni, senza aver prima investito in dispositivi di protezione, mascherine per tutti, tamponi, laboratori di analisi, sostegno ai medici di famiglia, alle strutture di base, insomma senza aver rafforzato l'intero sistema pubblico sanitario in grado davvero di prevenire e ridurre l'epidemia, ecco, l'investimento esclusivo su Pescara ci sembra una scelta fatta a occhi chiusi. (red)

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