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Festa Rivoluzione: oggi Serra e Sylos Labini

03 settembre 2020 - 09:24

(ACRA) - Saranno lo scrittore Maurizio Serra, con il volume ‘L’imaginifico. Vita di Gabriele d’Annunzio’, e l’attore Edoardo Sylos Labini, con lo spettacolo ‘La Carta del Carnaro Rock’, i protagonisti di oggi giovedì 3 settembre, seconda giornata della Rassegna ‘La Festa della Rivoluzione – d’Annunzio torna in Abruzzo’, promossa per celebrare i 100 anni della Carta del Carnaro e della nascita dello Scudetto dalla Presidenza del Consiglio regionale d’Abruzzo, in collaborazione con il Consiglio regionale, la Giunta regionale e il Comune di Pescara. A far da cornice ai due appuntamenti, completamente gratuiti, a partire dalle ore 18, saranno gli spazi dell’Aurum, in Largo Gardone Riviera. L’apertura della giornata odierna è alle ore 18, e sarà affidata alla personalità di Maurizio Serra, scrittore e diplomatico, che presenterà il libro ‘L’imaginifico. Vita di Gabriele d’Annunzio’. Alle 21.30, sempre all’Aurum, prenderà il via lo spettacolo teatrale-musicale ‘La Carta del Carnaro Rock’, l’orazione-concerto con cui Edoardo Sylos Labini racconterà la storia e le idee della costituzione fiumana, accompagnato dalla cantante Alma Manera e da una band composta da Carlo Zanetti, Kozeta Prifti, Enrico Cresci e Umberto Vitiello. La sceneggiatura è di Emanuele Ricucci. Lo spettacolo è il racconto dell’8 settembre di 100 anni fa, ambientato a Fiume, dove da un anno assieme ai suoi legionari d’Annunzio rivendicava l’italianità misconosciuta della città, provando a definire i contorni di un mondo nuovo, assediato dagli Alleati e dalle forze armate di quello stesso Re di cui si proclamava Reggente, e promulgava la Carta del Carnaro, il suo documento politico più importante, scritto assieme al sindacalista rivoluzionario Alceste de Ambris. Un testo immaginifico, ma anche profetico e per molti aspetti sintesi (estrema) della riflessione politica più all’avanguardia del tempo, sviluppatasi soprattutto in Francia e in Italia tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento e corroborata da quella tragica eppure rivoluzionaria esperienza collettiva che fu la Grande Guerra. (red)