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Mariani: sanità teramana grande malata in Abruzzo

11 ottobre 2022 - 12:14

(ACRA) - “La sanità teramana continua a essere la “grande malata” della nostra regione e, dopo gli anni bui della pandemia, l’Azienda Sanitaria Teramana continua a manifestare ritardi, mancanze e poca trasparenza al netto dei mirabolanti annunci che provano a nascondere un coma profondo certificato dai numeri”. É quanto ha dichiarato, nel corso della conferenza stampa tenuta stamane a Teramo, il Capogruppo di “Abruzzo in Comune” Sandro Mariani. Tre i grandi temi trattati. Due riguardano la sanità teramana, ovvero le liste d’attesa e la realizzazione del nuovo ospedale del capoluogo. Uno la sanità abruzzese: la rete ospedaliera regionale. “Basti dire  - ha proseguito Mariani - che la sezione regionale di controllo della Corte dei Conti con la delibera 134/2022 ha dedicato un paragrafo intero alle liste di attesa della Asl di Teramo, come per quelle de L’Aquila, Chieti e Pescara, ma se queste ultime sono riuscite, in sede di integrazione e contraddittorio, a dare delucidazioni con dati aggiornati, nella peggiore delle ipotesi, al 2021, la Asl di Teramo ha fornito chiarimenti datati 2020 dimostrando di non avere il controllo dello stato dell’arte” spiega Mariani. “Questo comporta che, nonostante gli obiettivi fissati dal Piano Regionale Gestione Liste di Attesa (PORGLA) sulle prestazioni cosiddette “traccianti”, ad oggi ancora siamo in enorme affanno nell’erogazione delle prestazioni per l’azienda teramana. Quello che è palese, al di là dei tecnicismi, è che nel teramano si toccano oramai con mano le difficoltà nello smaltire le prestazioni sanitariesia sotto l’aspetto dell’erogazione dei servizi ambulatoriali che delle prestazioni di natura chirurgica” prosegue il Capogruppo di “Abruzzo in Comune”. “Infatti dopo un anno di battaglie portate avanti dal sottoscritto sul delicato tema delle liste d’attesa in Abruzzo tutte le Asl ci hanno fornito i dati richiesti, quella teramana invece, malgrado mi sia recato di persona in visita ispettiva la scorsa estate, ha candidamente ammesso di non potermi dare alcun dato aggiornato in tempo reale sulle prestazioni chirurgiche perché semplicemente non li ha!”. Altro tema al centro del dibattito sanitario nel teramano è quello legato alla realizzazione del nuovo “Mazzini”. “Anche qui leggiamo quotidianamente corposi dibattiti sulla sua nuova collocazione, se ristrutturare l’attuale sede o realizzarne una nuova, ma nessuno che si è posto la domanda più importante: con quali soldi farlo?! Se infatti per i nosocomi di Avezzano, Lanciano e Vasto la Regione a guida Marsilio ha già stanziato ingenti risorse proprie per Teramo ha messo nero su bianco che i soldi non ci sono e che i 141 milioni che al momento mancano dovrà trovarli la Asl di Teramo, ben sapendo che l’azienda non può contrarre mutui a medio-lungo termine” dichiara Mariani sottolineando, ancora una volta, la scarsa considerazione che il centrodestra che guida l’Abruzzo ha nei confronti di Teramo e dei suoi cittadini. “Il tema dell’ubicazione, per il quale ancora nessun ha detto chiaramente perché un sito (Piano d’Accio) sia preferibile rispetto all’altro, è stato utilizzato come cortina fumogena per distrarre dal vero problema, ossia l’assenza delle coperture economiche e la difficoltà di scelta sulla strategia da adottare: project financing o ulteriori risorse pubbliche che, ad oggi, non ci sono”. “Non va comunque meglio alla sanità regionale quando si parla di programmare il suo futuro. Mancano infatti aggiornamenti sulla programmazione della nuova rete ospedaliera – aggiunge Sandro Mariani – siamo infatti in proroga con la rete del 2016, quella decisa dall’allora Commissario alla Sanità Luciano D’Alfonso e, malgrado siamo usciti da un pezzo dal commissariamento, Verì e soci non hanno trovato il tempo di delineare una rete ospedaliera aggiornata che abbia trovato approvazione da parte del Ministero della Salute. Ma oltre al danno c’è anche la beffa per gli abruzzesi, infatti non c’è nulla che porti oggi a dire che a breve avremo la nuova programmazione sanitaria”. “Insomma - conclude Mariani - se la sanità teramana piange quella abruzzese certamente non ride, ma le grandi criticità prodotte dalla gestione della Asl di Teramo gridano vendetta e, al netto delle rassicurazioni di facciata, destano enormi preoccupazioni tra i cittadini che, quotidianamente, toccano con mani i ritardi e i disservizi che incidono sulla salute dei nostri cari”. (com/red)