Di Marco: chi governa venga fra la gente e i medici che subiscono il caos
08 maggio 2025 - 14:53
(ACRA) - “Sanità territoriale nel caos per la mancanza di una governance efficace da parte di Asl e Regione. La situazione di Popoli è nota a chi governa? Io l’ho provata sulla mia pelle e mi sembra che oltre a tassare e a coprire il deficit prodotto dalla propria cattiva gestione, non c’è alcun interesse da parte della destra alla guida della Regione a far lavorare meglio i medici e ad accogliere in modo dignitoso i pazienti, trasformando in efficienza la confusione che condiziona vita e lavoro di chi frequenta le strutture. Al posto delle passerelle dove non ci sono problemi, Marsilio visitasse le realtà lasciate all’abbandono”. E' quanto afferma il consigliere regionale Pd Antonio Di Marco intervendo sulla situazione dei presidi sanitari territoriali. “Vi torno a raccontare l’esperienza fatta non per vanità, come qualcuno sulle difensive sarebbe portato a dire, ma per dare forza e attenzione a un comparto che non può essere, né restare una trincea – ribadisce l’esponente PD - Dopo il mio ricovero a Popoli nei giorni di Pasqua, erano previsti per ieri rx e visita ortopedica programmati alle 10 e alle 10.30. Fatti i raggi intorno alle 10, prendo il numero per la visita, è il 112 e resto in attesa finché non mi chiamano, cosa che con due soli medici accade alle 14 circa. Dunque aspetto, peraltro in piedi, come tutti gli altri, finché non arriva il mio turno. Un tempo e una condizione che mi consentono di vedere e raccontare la sanità attraverso il mio vissuto, per trovare il modo di cambiare in meglio le cose in base al mio impegno in seno al Consiglio regionale, penso. C’erano pazienti non solo dalla provincia di Pescara, ma anche da quella dell’Aquila, anziani spaesati, gente sistemata in barella e sedia a rotelle parcheggiata lungo il corridoio che porta alle stanze per la visita e con distanziamento precario, un mix di anime tra visite ordinarie e accessi da pronto soccorso, rassegnate all’attesa, ma pronte a sopportarla pur di essere visitate. Perché, voglio ribadirlo a gran voce, i medici a Popoli sono preparati e straordinari, io posso testimoniarlo con la mia vicenda, ma sono costretti a lavorare in condizioni inaccettabili, in spazi inadeguati, senza un’organizzazione efficiente ed efficace, che non dipende da loro, né dalle loro competenze. Da utente, prima che da rappresentante del territorio, mi chiedo: ma la direzione generale di Pescara è a conoscenza di questa situazione? Marsilio e l’assessore lo sanno? Le criticità sono sotto gli occhi di tutti e io sono pronto a farmene carico, così come per il cantiere lumaca che rende ancora più inadeguati spazi e incerti i tempi. La sanità vera è quella incontrata ieri, non le mezze verità riferite in conferenza stampa, distanti dalla realtà che ognuno di noi può provare, com’è accaduto a me: c’è la signora che aspetta da ore senza sapere se ce la farà a resistere fino al suo turno; il padre di famiglia che ha preso un giorno di ferie per un controllo; chi non ha soldi per rivolgersi a chi potrebbe azzerare attese e angosce. È una sanità chiede risposte, investimenti, dignità per chi cura e chi si fa curare. Cose che la destra non ha saputo dare e fare in questi anni. Lo ribadisco con forza: la sanità abruzzese va salvata non tassata o tagliata. Ed è necessario agire ora. Non domani, perché con il deficit che cresce anche per il 2025 e i tagli che condizionano tutti i settori regionali, potrebbe essere tardi”. (com/red)