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Sanità, Cavallari: "150 lavoratori senza contratto, crolla la narrazione del modello Marsilio"

16 maggio 2025 - 10:56

(ACRA) – “Quanto accade oggi ai 150 dipendenti di Biblos, AZ Solutions e Vigilantes Group, addetti ai servizi di supporto amministrativo e tecnico per la ASL1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila, segna il tramonto definitivo della narrazione elettoralistica che voleva la sanità abruzzese del duo Marsilio - Verì quale modello da esportare in tutta Italia”, scrive Giovanni Cavallari del gruppo Abruzzo Insieme. “Come consiglieri di opposizione e come Abruzzo Insieme evidenziamo da tempo i rischi di una gestione dissennata e cinica dell’emergenza in cui versa la sanità abruzzese da parte del governo regionale, lo ribadiamo anche oggi, quando tutti i nodi, da sempre evidenziati dai lavoratori della sanità, dai sindacati e dai cittadini a cui continuano ad essere negati servizi sanitari essenziali, giungono al pettine, diventando evidenti persino alla maggioranza di governo. Noi consiglieri di opposizione, gli stessi che Marsilio aveva additato il 3 aprile come pericolosi facinorosi, eravamo stati facili cassandre – rileva Cavallari - il deficit della sanità regionale è fuori controllo e a farne le spese, dopo i cittadini costretti a rivolgersi alla sanità privata o alle strutture fuori regione, sono adesso i lavoratori del comparto sanità. Dopo aver colpito i contribuenti abruzzesi con l’aggravio dell’addizionale Irpef, è il momento dei tagli e dei mancati rinnovi dei contratti a lavoratori precari, che risultano fondamentali per il funzionamento della sempre più arrancante sanità regionale. Ancora la solita ricetta, ancora le categorie più deboli costrette a pagare per l’incapacità della politica e dei suoi nominati. In fondo, è un emendamento a firma dello stesso Marsilio alla legge regionale che prevedeva l’aumento delle aliquote Irpef, ad aprire la strada a quanto devono fronteggiare oggi i 150 lavoratori ‘somministrati’ alla ASL1, in nome della razionalizzazione della spesa per il personale amministrativo e per il rinnovo dei contratti di somministrazione. Una ‘razionalizzazione’ che pare avere ulteriori conseguenze nefaste per i lavoratori, se è vero che il mancato finanziamento del DL n. 35 del 2019 (decreto Calabria), oltre al già effettivo blocco del pagamento delle indennità agli addetti dei Pronto soccorso, comporterà una drastica diminuzione dei fondi aziendali destinati al pagamento del salario accessorio (produttività, condizioni di lavoro, progressioni economiche…) a tutti gli operatori sanitari delle nostre quattro Asl. Non possiamo che denunciare di nuovo che quello a cui stiamo assistendo è la distruzione sistematica della sanità pubblica regionale – conclude il consigliere - la disintegrazione dei livelli minimi di assistenza, l’aggravio delle spese per i contribuenti onesti e l’umiliazione degli operatori sanitari da parte di un presidente di regione sordo ad ogni invito alla ragionevolezza e cieco di fronte alla realtà dei fatti. Ma forse era questo il modello di sanità da esportare nelle altre regioni a cui pensavano il governatore e i suoi accoliti. (com/red) 

 

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