Interpellanza di Di Marco su esposti dei dirigenti medici della Asl Pescara
21 agosto 2025 - 12:01
(ACRA) - “La sanità abruzzese è nel caos più totale sia nei servizi all’utenza, sia nell’organizzazione interna, ne sono ennesima riprova i tre esposti presentati da aprile in poi da oltre 70 dirigenti medici della Asl di Pescara all’Ispettorato del Lavoro. A seguito di queste documentate segnalazioni, che riguardano presunte illegittimità contrattuali, pare sia già in corso un’azione ispettiva. Una situazione gravissima che non può essere ignorata. Per avere risposte e fare chiarezza è pronta un’interpellanza per mettere al corrente l’esecutivo”, dichiara il consigliere regionale Antonio Di Marco, annunciando l’atto urgente all’esecutivo regionale. “Tanti gli argomenti sotto la lente dell’Ispettorato del Lavoro a seguito degli esposti – illustra Di Marco –, infatti questi, presentati già da aprile, denunciano una lunga serie di illegittimità: dall’azzeramento retroattivo del monte ore maturato, alla creazione di un debito orario artificioso che ha serie conseguenze sulle spettanze degli interessati, fino alla violazione dei diritti su riposi e ferie e a un sistema di rilevazione oraria che falserebbe le prestazioni effettive, in contrasto con norme nazionali ed europee. Sul cotto, l’acqua bollita, perché a prescindere dalle denunce e dalle verifiche già affidate all’ispettorato, sono venuto a conoscenza di un’altra brutta sorpresa che interessa queste categorie di lavoratori, il fatto che nel mese di Luglio 2025 la retribuzione di parte variabile sia stata decurtata del 50%, presumibilmente per effetto dei tagli interni al comparto sanitario e, in altra misura, anche agli infermieri. Tagli che, però, non hanno toccato i manager e che mettono nel mirino chi garantisce concretamente le prestazioni: medici che operano, assistono e visitano e infermieri che sono le braccia operative del sistema sanitario. È inaccettabile. Di fronte a un quadro simile, che mina la considerazione di chi è motore di prestazioni e servizi sanitari in un momento così delicato, la Regione non può continuare a restare in silenzio. Cosa che non ci risulta capiti anche nelle altre Asl, per questo chiederò al presidente Marsilio e all’assessore Verì qual è la situazione e perché non sia stata adottata una metodologia unica e trasparente per le quattro Asl, nonché perché si scelga sempre e solo di colpire chi lavora in corsia, anziché intervenire su sprechi e inefficienze manageriali. È chiaro che questa vicenda rischia di allargarsi e di assumere dimensioni più vaste, ma attaccare i diritti dei lavoratori della sanità, dopo aver colpito quelli dei cittadini e le cittadine abruzzesi è la prova lampante di una gestione fuori controllo. La politica non può pensare di minimizzare ancora: serve chiarezza, serve una presa in carico seria della crisi e soprattutto servono risposte ai professionisti e ai cittadini che ogni giorno pagano il prezzo di questo disastro, prima che la mala gestione riporti il comparto sanitario abruzzese nell’abisso da cui è uscito grazie all’azione di risanamento operata dal centrosinistra prima di Marsilio e dopo il presidente Chiodi”. (com/red)