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Dragaggio porto Pescara, Sospiri a Blasioli: "Numeri che danno certezze alla marineria"

02 settembre 2025 - 08:12

(ACRA) - “Il cantiere per il dragaggio del porto di Pescara è un work in progress che parte con la rimozione urgente di 5-6mila metri cubi di fanghi, da realizzare in due settimane, per proseguire e arrivare alla rimozione complessiva di almeno 23-25mila metri cubi di materiale” interviene il presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, Lorenzo Sospiri, sul tema del dragaggio del porto canale. “Non c’è alcun tono trionfalistico in tale procedura – spiega - ma c’è piuttosto l’amarezza e la preoccupazione per la nostra marineria che oggi paga lo scotto di anni di inadempienza, di inerzia e di disattenzione istituzionale verso quello che è un porto di interesse nazionale, non locale, ma sul quale neanche la maggioranza del consigliere Pd Blasioli è riuscita a concentrare gli sforzi e gli interessi dei vari Governi. La Regione Abruzzo sta invece buttando il cuore oltre l’ostacolo, consapevole della rilevanza di quello scalo e soprattutto della necessità di garantirne transitabilità e navigabilità in sicurezza e su questo ci aspettiamo un contributo serio e composto anche delle forze politiche d’opposizione”. “Come al solito la sinistra offre la propria ricostruzione investigativa delle operazioni in atto, pensando di svelare chissà quale mistero. Ma il porto di Pescara non è un ‘cold case’, ma solo un malato che per anni hanno tentato di curare con una pillola e che invece aveva bisogno di un intervento a cuore aperto – sottolinea Sospiri -. E allora riepiloghiamo con maggiore chiarezza tempi e iniziative: lo scorso 27 agosto sono iniziate sulla banchina sud del porto di Pescara, le operazioni di allestimento della vasca di stoccaggio temporanea e impermeabilizzata che andrà ad accogliere i primi 5-6mila metri cubi di fanghi del dragaggio, lavori da concludere entro fine settimana. La vasca di colmata che stiamo realizzando occuperà l’area compresa tra il ciglio di banchina e il muro del porto turistico, lasciando un passaggio di 6 metri per consentire il transito di uno spurgo che andrà a rimuovere l’eluato dei fanghi, ossia il percolato dei sedimenti escavati. I fanghi depositati verranno caratterizzati da Arpa, applicando le norme di economia circolare e accortezze di gestione. La prima cernita di Arpa permetterà di distinguere i sedimenti da utilizzare in mare da quelli da gestire a terra. I sedimenti che potranno essere riutilizzati a mare per il ripascimento, verranno asciugati, trasportati via terra e depositati sulla banchina nord, nell’area dove ora stanno lavorando per fare la vasca B0 già attrezzata e impermeabilizzata. La frazione dei fanghi non utilizzabile in mare sarà oggetto di altra forma di trattamento, ossia igienizzati a terra e sottoposti a una seconda sessione di analisi per sapere se ci sono i requisiti per il loro riutilizzo in edilizia. La frazione che resterà fuori anche dal possibile riutilizzo in edilizia, sarà gestita come rifiuto in banchina con impianto mobile, ma con un notevole abbattimento dei costi di smaltimento. La vasca di stoccaggio come dice l’aggettivo sarà ‘temporanea’, ovvero resterà operativa esclusivamente per il tempo necessario alle operazioni, e mai nessuno ha pensato di trasformarla in una seconda vasca di colmata, a fugare gli inutili sospetti sollevati dal consigliere Blasioli. Secondo le nostre stime, il dragaggio del porto potrà cominciare l’8 settembre, lunedì prossimo ed entro due settimane avremo completato l’escavo di 5-6mila metri cubi di fanghi, che andremo a depositare in cumuli di 500metri cubi l’uno nella vasca temporanea opportunamente impermeabilizzata. Il dragaggio, secondo il progetto, dovrebbe interessare anche l’area di buncheraggio, ovvero quella utilizzata per l’alimentazione del carburante, e, se tutto va come previsto, il 30-40 per cento del materiale dragato sarà riutilizzabile per il ripascimento. Ma non è finita: come abbiamo annunciato in conferenza stampa lo scorso 4 agosto – prosegue il presidente - le procedure continueranno per dragare 12mila tonnellate, ossia 10mila metri cubi circa di fanghi, da portare poi fino a 23mila metri cubi, ossia altre 12mila tonnellate, un’operazione da 2milioni di euro complessivi. L’interesse primario ora era quello di ripristinare le condizioni di sicurezza nelle aree di transito dei pescherecci che torneranno in mare il prossimo 29 settembre al termine del fermo biologico. E poi veniamo alla vasca di colmata che presenta un sovraccarico di materiale di 178mila metri cubi: attraverso il Ministero e l’onorevole Guerino Testa siamo riusciti a ottenere un appalto per cominciare a togliere detriti per 32mila metri cubi circa con una spesa di 962mila euro più 13mila euro di progettazione. Siamo all’apertura delle buste e alla consegna dei lavori che è prevista per il 30 settembre, possiamo dire che l’avvio della rimozione di 32mila metri cubi di detriti dalla vasca di colmata è previsto per il 15 ottobre con conclusione dei lavori per il 15 marzo 2026. Poi contiamo di rimettere in evidenza la problematica ai due Ministeri, al Provveditorato e all’Autorità di Sistema Portuale. Questi sono i numeri – conclude Sospiri -  i fatti e gli atti concreti che puntano a dare certezze alla marineria, e su tali temi richiamo alla responsabilità anche quella sinistra che ha governato Pescara e l’Abruzzo senza mai trovare una soluzione idonea alle problematiche del porto. In caso contrario oggi non ne staremmo ancora parlando”.  (com/red)

 

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