Sospiri: da domani, l'avvio dei lavori per il dragaggio del porto canale di Pescara
09 settembre 2025 - 14:37
(ACRA) - “Parte domani, mercoledì 10 settembre, il dragaggio del porto canale di Pescara con i lavori di prelievo e allestimento in vasca di caratterizzazione a terra dei sedimenti che verranno escavati ai fini del ripristino della navigabilità del porto di Pescara. Contestualmente verranno attuate le attività di campionamento e di analisi affidate all’Agenzia Regionale per la protezione dell’Ambiente per verificare la qualità dei sedimenti e distinguere quelli riutilizzabili per il ripascimento o meno. La ditta incaricata per l’esecuzione dell’escavo e allestimento a terra è l’Impresa INMARE SRL di Termoli e la durata dei lavori stimata è di circa 10 giorni non consecutivi, in funzione delle condizioni meteo”. Lo ha ufficializzato il presidente del Consiglio regionale dell'Abruzzo, Lorenzo Sospiri, che continua a seguire da vicino le operazioni di ripristino della navigabilità del porto canale di Pescara. “Stiamo rispettando alla lettera i tempi – ha sottolineato il presidente Sospiri -: lo scorso 4 settembre si sono concluse le operazioni di allestimento della vasca di stoccaggio temporanea e impermeabilizzata che andrà ad accogliere i primi 5-6mila metri cubi di fanghi del dragaggio, operazioni concluse in 2 settimane. La vasca di stoccaggio temporanea occupa l’area compresa tra il ciglio di banchina e il muro del porto turistico, lasciando un passaggio di 6 metri per consentire il transito di uno spurgo che andrà a rimuovere l’eluato dei fanghi, ossia il percolato dei sedimenti escavati. Domani parte il dragaggio vero e proprio e i fanghi depositati verranno caratterizzati da Arpa, applicando le norme di economia circolare e accortezze di gestione. La prima cernita di Arpa permetterà di distinguere i sedimenti da utilizzare in mare da quelli da gestire a terra. I sedimenti che potranno essere riutilizzati a mare per il ripascimento, verranno asciugati, trasportati via terra e depositati sulla banchina nord, nell’area dove ora stanno lavorando per fare la vasca B0 già attrezzata e impermeabilizzata. La frazione dei fanghi non utilizzabile in mare – ha proseguito il Presidente Sospiri – sarà oggetto di altra forma di trattamento, ossia igienizzati a terra e sottoposti a una seconda sessione di analisi per sapere se ci sono i requisiti per il loro riutilizzo in edilizia. La frazione che resterà fuori anche dal possibile riutilizzo in edilizia, sarà gestita come rifiuto in banchina con impianto mobile, ma con un notevole abbattimento dei costi di smaltimento. Secondo le nostre stime, entro 10 giorni non consecutivi completeremo l’escavo di 5-6mila metri cubi di fanghi, che andremo a depositare in cumuli di 500metri cubi l’uno nella vasca temporanea opportunamente impermeabilizzata. Il dragaggio, secondo il progetto, dovrebbe interessare anche l’area di buncheraggio, ovvero quella utilizzata per l’alimentazione del carburante, e, se tutto va come previsto, il 30-40 per cento del materiale dragato sarà riutilizzabile per il ripascimento. Ma non è finita: come abbiamo annunciato in conferenza stampa lo scorso 4 agosto le procedure continueranno per dragare 12mila tonnellate, ossia 10mila metri cubi circa di fanghi, da portare poi fino a 23mila metri cubi, ossia altre 12mila tonnellate, un’operazione da 2milioni di euro complessivi, e la vasca di stoccaggio temporanea resterà disponibile fino a un massimo di 18 settimane. L’interesse primario ora è quello di ripristinare le condizioni di sicurezza nelle aree di transito dei pescherecci che torneranno in mare il prossimo 29 settembre al termine del fermo biologico”. (com/red)