Farmaci oncologici: lettera aperta della consigliera Carla Mannetti
11 novembre 2025 - 12:50

Pubblichiamo, in versione integrale, la lettera aperta della consigliera regionale, presidente del Comitato per la Legislazione, Carla Mannetti, dedicata al tema di farmaci oncologici in regione.
(ACRA) - "Alla comunità abruzzese, alle istituzioni regionali, agli operatori sanitari e alle forze politiche tutte. Scrivo queste righe non solo come Consigliere regionale, ma soprattutto come sorella di un paziente oncologico, che ho accompagnato in un percorso di cura difficile e che purtroppo ho perso lo scorso dicembre. In questi giorni il dibattito pubblico sulla presunta carenza di farmaci oncologici nella ASL di Chieti ha raggiunto toni molto duri, con accuse reciproche e un confronto che, dai giornali alle aule istituzionali, sembra progressivamente allontanarsi dall’obiettivo centrale: tutelare i pazienti e sostenere chi li cura. Ho letto le dichiarazioni, ho ascoltato le posizioni delle parti coinvolte. C’è chi parla di campagna infamante, chi denuncia problematiche organizzative gravi e documentate, chi sostiene di non aver mai interrotto le terapie. Ma mentre ci si scambia responsabilità, mentre si parla di esposti e Procura, ci sono persone reali che affrontano ogni giorno un percorso oncologico; persone che non hanno il lusso del tempo per la polemica. Io in quei reparti ci sono stata. Ho visto la professionalità straordinaria di medici, infermieri, farmacisti. Ho visto dedizione, capacità tecniche, umanità. Ma ho visto anche difficoltà organizzative e mancanza di coordinamento. Non lo dico per accusare qualcuno. Lo dico perché negare i problemi non li risolve. E non posso tacere ciò che ho visto con i miei occhi: in altre regioni – penso all’Emilia Romagna, dove mio fratello ha ricevuto parte della sua assistenza – ho potuto osservare un modello organizzativo diverso, più fluido, più integrato. Non professionalità migliori perché in Abruzzo ci sono molte eccellenze, manca però un'organizzazione solida e programmata, e manca un investimento coraggioso sulla formazione delle risorse umane. Per questo oggi lancio un appello pubblico: smettiamo di trasformare la sanità in un terreno di scontro politico e sediamo tutti intorno ad un tavolo, maggioranza, opposizione, Asl, professionisti per dare le risposte che ci chiedono. Non possiamo permetterci che una carenza di farmaci diventi una battaglia mediatica. La malattia oncologica non chiede a quale partito apparteniamo. La malattia chiede risposte, organizzazione, continuità delle cure. La politica ha un dovere: trasformare il conflitto in soluzioni e so perfettamente che questa è la volontà di tutti noi a cominciare dal Presidente Marsilio. Il dolore della mia famiglia e quello di tante altre non può diventare strumento di contrapposizione, ma deve diventare motore di cambiamento. Lo dobbiamo ai pazienti che lottano oggi e a quelli che purtroppo non sono più con noi". (com/red)