Graduatorie Asl di Pescara, Blasioli chiede la convocazione di una commissione di Vigilanza
20 novembre 2025 - 08:38

(ACRA) – “Il 10 aprile la Asl di Pescara approva due delibere: la 522 per i funzionari giuridici e la 523 per i funzionari economici che dispongono l’attingimento delle predette figure tra gli idonei non vincitori di un concorso espletato in precedenza” rileva in una nota il vicepresidente del Consiglio regionale, Antonio Blasioli. “Nello stesso giorno, le persone collocate nei posti utili delle graduatorie vengono raggiunte dalla Asl, che chiede loro in tutta fretta, e cioè entro le ore 10 del giorno successivo, l’11 aprile, di comunicare l’accettazione o la rinuncia del posto, aggiungendo che, in caso di accettazione, gli stessi avrebbero dovuto contattare entro il 14/4/2025 il medico competente per la visita, al fine di ottenere l’immissione in servizio dal 5/5/2025. Una fretta generata dal voto in Consiglio regionale della legge che ha alzato l’addizionale Irpef agli abruzzesi per il disavanzo delle stesse Asl. Le visite mediche si svolgono regolarmente e alcuni degli idonei provvedono nel frattempo a licenziarsi dai precedenti lavori – riporta Blasioli - o a rimettere le cause che trattavano come avvocati, o a cancellarsi dall’albo dei commercialisti, al fine di poter prendere servizio dal 5 maggio. Poi però, il 30 aprile, arriva la sorpresa, o meglio una doccia fredda inspiegabile. Attraverso una semplice telefonata, la Asl informa quegli idonei che avevano ricevuto la convocazione ed avevano effettuato le visite mediche di non poter procedere con le assunzioni a causa della carenza di fondi: una giustificazione naturalmente inconciliabile con le delibere assunte dalla Asl, che mai avrebbe potuto provvedere senza copertura economica. A questo punto, però, un candidato fa ricorso al giudice per il lavoro, un ricorso d’urgenza ex art. 700 c.p.c. per chiedere l’immediata assunzione. La Asl si costituisce in giudizio e incarica della difesa Fabrizio Rapposelli, ma l’ordinanza del giudice Pulini del 23 luglio condanna la Asl a immettere immediatamente in servizio il ricorrente e anche a pagare spese legali per circa 3.000 euro poiché riconosce il ‘diritto soggettivo all’assunzione’, vista la missiva della Asl di Pescara. La Asl ovviamente si attiene e assume il dipendente che è già in servizio. Nelle motivazioni della sentenza il tribunale di Pescara ha evidenziato che l’art. 4 della Legge regionale n. 9/2025 (relativo a ‘Misure organizzative e di contenimento della spesa sanitaria’) ‘prevede soltanto che la Giunta regionale tenga conto delle seguenti linee di intervento prioritarie: a) razionalizzazione della spesa del personale amministrativo delle Aziende sanitarie locali’, e la guerra generata tra Asl e Regione ha creato solo un danno ai cittadini abruzzesi, che devono pagare anche le spese legali per gli errori compiuti da chi ha sbagliato e ha gestito la cosa pubblica come se fosse casa propria: cioè da una parte il centrodestra in Consiglio regionale e dall’altra il manager della Asl di Pescara, che ha tentato di eludere il divieto procedendo in fretta e furia per poi arrestarsi senza un valido motivo. Questa vicenda è già di per sé esemplificativa del caos che alberga nella giunta di centrodestra e nella Asl di Pescara, peccato si sia arricchita di una nuova incredibile puntata da cui possiamo dedurre come vengono gestite le cose all’interno di un ente pubblico”. “Dopo questa ordinanza del tribunale di Pescara, la Regione Abruzzo, con delibera di giunta regionale n. 723 del 30 ottobre 2025, ha approvato i Piani di fabbisogno del personale 2025-2027 delle quattro Asl, ovviamente anche della Asl di Pescara, che ha inserito proprio le figure sopracitate, quelle convocate, sottoposte a visita e poi parcheggiate. A questo punto ci si sarebbe aspettato che la Asl, condannata già una volta, dopo aver approvato il piano del fabbisogno si affrettasse ad assumere quelle figure, ma così non è stato, - aggiunge ancora il vicepresidente - e dunque sono arrivati altri due ricorsi che sono stati discussi la settimana scorsa. A giudicare i due ricorsi è stata questa volta Valeria Battista, che ha riconosciuto i presupposti dell’urgenza a sostegno dei ricorsi ex art. 700 c.p.c. e condannato la Asl ad assumere immediatamente a tempo indeterminato i ricorrenti, oltre al pagamento delle spese per circa 6.000 euro complessivi, sebbene in questo caso, a differenza del primo, la Asl abbia deciso di non costituirsi”. “In questi mesi è accaduto di tutto. È accaduto che alcuni candidati firmassero il contratto ed altri no, atti sempre negati al sottoscritto. È accaduto che alcuni candidati venissero assunti ed altri no. È accaduto che mentre sotto la bandiera del risparmio dei giovani vincitori di concorso si sono visti costretti ad adire la giustizia per ottenere un diritto, si richiamassero dalla pensione medici ultrasettantenni con compenso di 7.500,00 euro per sole 20 ore di lavoro settimanali e per soli 10 giorni di lavoro. Ma è accaduto soprattutto che a rimetterci sono stati i cittadini abruzzesi, che già pagano tasse altissime a causa del disavanzo delle Asl, e ora in questo disavanzo dovranno anche annoverare i fondi sperperati in scelte sbagliate. Inutile fare pronostici per gli altri sette candidati che ancora attendono di conoscere il loro destino, quel che è certo è che lo scopriranno in una delle prossime commissioni di Vigilanza che ho richiesto al presidente Sandro Mariani” conclude. (com/red)