Di Marco: Lieto che la mia proposta abbia acceso una luce sul futuro delle Terme di Caramanico
25 novembre 2025 - 17:35

(ACRA) - “Sono lieto che si torni a parlare fattivamente del futuro delle Terme di Caramanico, a fronte della mia risoluzione approdata oggi in Consiglio che chiedeva che la Regione indicasse chiaramente all’Areacom la necessità di salvaguardare la destinazione termale dei lotti e che si iniziasse finalmente a lavorare a un piano industriale unitario per rilanciare l’intero complesso. Sono anche lieto anche che ciò avvenga nel giorno dell’addio a chi era stato con me fra i fautori di questa proposta, costruita insieme a Mario Mazzocca perché si arrivasse a una soluzione vera che risollevasse la comunità e la sua storica attività termale. L’analisi da parte delle Commissioni congiunte Sanità e Ambiente, infrastrutture e territorio in presenza, come ho chiesto, anche del sindaco di Caramanico, è una buona notizia, la migliore che potessimo sperare di ottenere in una giornata come questa”, commenta così il consigliere Antonio Di Marco, preparandosi all’ulteriore cammino per la proposta, deciso oggi in un’aula commossa dal ricordo di Mazzocca. “La Regione può e deve fare un atto di responsabilità verso una comunità che da anni attende risposte e ha visto sgretolarsi un patrimonio economico, sociale e culturale di valore inestimabile – aggiunge Di Marco - . La risoluzione è nata come una richiesta di buon senso e di tutela dell’interesse pubblico, per scrivere sulle Terme un futuro nuovo e per evitare il susseguirsi di bandi senza una strategia complessiva, con il rischio concreto che questo luogo finisca nelle mani sbagliate, o resti all’abbandono, senza garanzie sul futuro. Invece oggi arriva una novità su cui, insieme dobbiamo e possiamo lavorare, lo dobbiamo fare insieme al sindaco Franco Parone che dovrà partecipare alle sedute delle Commissione e per una comunità che per anni è cresciuta intorno alle sue terme, fonte di lavoro, turismo, economia, un patrimonio vero in fumo dal 2021. Altre realtà italiane hanno già fatto con successo dei passi in tal senso: assumere un ruolo guida, proteggere la vocazione termale, mettere insieme istituzioni, territorio e competenze per un progetto unico e credibile che vada oltre la chiusura e che superi gli ostacoli che fino ad oggi hanno prodotto solo aste deserte. Una soluzione che dobbiamo a tanti, a partire anche da Mario Mazzocca, che per le Terme ha lottato e si è impegnato tanto, consapevole del potenziale ancora inespresso e del valore identitario che hanno avuto in tutti questi anni. La sua battaglia è anche la nostra e continuerà con determinazione e lucidità: le Terme non sono un edificio da vendere al miglior offerente: sono storia, lavoro, salute, turismo, cultura, ambiente. Sono Abruzzo. E faremo tutto il possibile per riportarci la vita dentro". (com/red)