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Bilancio, Patto per l'Abruzzo: abbiamo indicato una direzione che intendiamo perseguire

30 dicembre 2025 - 18:54

(ACRA) – “È una vera e propria manovra finanziaria alternativa quella che il Patto per l’Abruzzo ha presentato nel maxi-emendamento al bilancio regionale ‘Disposizioni urgenti a sostegno del rilancio della Regione Abruzzo’. Un documento programmatorio e di indirizzo politico” si legge in una nota stampa,  riportando le parole del capogruppo di opposizione Luciano D’Amico, “che intende restituire alla Regione la funzione strategica che le compete nella gestione delle risorse pubbliche. Il centrodestra continua a considerare il Consiglio regionale un organo di gestione – spiegano i consiglieri di opposizione a fine seduta  – svilendo la sua funzione legislativa di programmazione e di indirizzo politico. Con il nostro maxi emendamento, che la destra ha respinto, abbiamo chiesto il rifinanziamento di provvedimenti essenziali, la garanzia di trasparenza nell’uso dei fondi pubblici e prospettive chiare per il futuro”. “Una presa di posizione che contrasta la linea della maggioranza, giudicata dall’opposizione priva di visione strategica e orientata solo a tamponare situazioni di crisi aperte da sette anni di malgoverno. Dal documento contabile che ci hanno presentato – continuano - non emerge alcuna idea di governo per la Regione e nessuna strategia per il futuro dell’Abruzzo. Non si evince, ad esempio, come intendano strutturare la sanità, quale sia la politica economica regionale o cosa vogliano fare sul turismo, mentre l’agricoltura è abbandonata a se stessa. In sintesi, non c’è una sola voce che abbia carattere programmatico e che cerchi di risolvere i reali problemi della Regione: dai servizi essenziali, come sanità e trasporti, fino alle politiche di sviluppo. È gravissimo che anche in questo bilancio non ci sia alcuna indicazione sulla sanità. Dopo anni di piani di risanamento disattesi, il disavanzo  è esploso e la risposta del centrodestra è farne pagare il costo ai cittadini e alle fasce più deboli. È inaccettabile. Il maxi-emendamento dell’opposizione non è solo un atto politico, ma una proposta di riequilibrio economico. In un contesto di bilanci regionali compressi dall’aumento dei costi sanitari e dalla riduzione degli altri capitoli, la mancanza di programmazione strategica rischia di generare effetti moltiplicativi negativi”. “Per questo  - aggiungono - abbiamo voluto mandare  segnali concreti: dal ripristino dei fondi per realtà culturali come il Marrucino, alla tutela delle emergenze socio-sanitarie, al sostegno ai familiari dei malati oncologici e trapiantati costretti a spostarsi fuori regione, alla protezione civile, alla bottega scuola per l’artigianato, agli eventi culturali e al rifinanziamento del Fondo unico per la pesca e così via”. “La manovra finanziaria regionale dovrebbe essere orientata a generare crescita e non solo a coprire falle. Questo significa programmare investimenti in infrastrutture, innovazione e capitale umano, anziché limitarsi a logiche di spesa corrente. Abbiamo indicato una direzione che intendiamo continuare a perseguire:  ricostruire un tessuto economico e sociale che la maggioranza sembra ignorare" concludono. (com/red)

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